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Giovedì, 28 Marzo 2024
La vertenza / San Gregorio

Alival, gli ex lavoratori parteciperanno ai professional days

Si è messa in moto con un'iniziativa concreta la rete delle diocesi con la camera di commercio. Intanto a Ponte Buggianese Lactalis si è impegnata con Comune e Regione

Qualcosa si muove per gli ormai ex lavoratori del caseificio Alival di San Gregorio, che dallo scorso 31 marzo sono stati licenziati dopo la chiusura dell'impianto di produzione reggino per decisione irrevocabile della multinazionale Lactalis. Nonostante una strenua battaglia sindacale e l'insediamento di un tavolo tecnico interistituzionale che però si è riunito soltanto due volte, a quasi due mesi dalla perdita dell'impiego per le circa sessanta maestranze non ci sono state notizie dell'auspicato ricollocamento presso altre imprese del territorio con il sostegno degli enti. Uno spiraglio si è però aperto a metà aprile grazie all'inserimento degli ex Alival nel progetto Job in Progress, attivato nel 2021 dalle diocesi provinciali (Reggio-Bova, Locri-Gerace, Oppido-Palmi) e la camera di commercio reggina per mettere in rete soggetti che vogliono contribuire allo sviluppo del territorio anche con agevolazioni per il lavoro. 

Gli ex dipendenti parteciperanno a professional days con la camera di commercio

Dopo un primo incontro con il vescovo Fortunato Morrone e il presidente della camera di commercio di Reggio, nei giorni scorsi i rappresentanti dei lavoratori e i sindacalisti delle sigle di categoria hanno nuovamente avuto un colloquio con Antonino Tramontana e si è ipotizzato un percorso specifico. Si partirà con una sinergia tra l'ente camerale e la pastorale, che insieme certificheranno le esperienze dei lavoratori sviluppando curriculum tagliati ad hoc per il nuovo inserimento nel mondo del lavoro e poi resi disponibili per la consultazione da parte dei soggetti interessati ad acquisire dipendenti. Poi nelle date del 22 e 23 giugno la camera di commercio farà partecipare gli ex lavoratori Alival ai professional days finalizzati a mettere in contatto domanda e offerte in base ai profili professionali che saranno individuati attraverso i profili dei curriculum. 

Al partenariato Job in Progress aderiscono associazioni di categoria, sindacati, ordini professionali, imprese, istituti di credito e istituzioni formative come l'Università Mediterranea, dunque i professional days potrebbero offrire un'opportunità importante per mettere in evidenza i curriculum di questi lavoratori, la maggior parte dei quali hanno svolto la loro attività nello storico caseificio per molti anni imparando un mestiere e acquisendo competenze ed esperienza tecnica. Come però è stato precisato spesso in questi ultimi mesi dai sindacalisti, tra cui Antonino Zema (segretario generale aggiunto cittadino Fai Cisl), dopo che lo stabilimento di San Gregorio ha chiuso i battenti, nessuno può dare certezze ai licenziati di poter lavorare ancora nello stesso settore agroalimentare.

Lo ha detto anche il presidente Tramontana partecipando alle due riunioni finora svolte del tavolo tecnico: le occasioni di reimpiego vanno colte con flessibilità valutando ogni comparto disponibile, ovviamente con una necessità di formazione specifica, per la quale è stato sollecitato l'intervento della Regione. L'altro dato emerso dall'interlocuzione avvenuta nel corso della vertenza con gli imprenditori del territorio è che sarà difficile assorbire tutti i lavoratori rimasti a casa: una concreta possibilità esiste però per una ventina di loro. Qualcuno dei soggetti che offrirebbero questa alternativa fa già parte della rete Job in Progress, altri dovrebbero entrare per seguire le linee comuni del patto multisettore. 

A Ponte Buggianese il sito è salvo, concluso accordo con Lactalis per la vendita dei macchinari a prezzo agevolato

Aspettando che la Regione batta un colpo, si sono dunque mossi camera di commercio e diocesi e ora si sta passando dalle parole all'azione. L'esito dei professional days chiamerà più decisamente l'ente regionale alle sue responsabilità, per offrire supporto a chi mostrasse interesse ad assumere i lavoratori. E se qui questo obiettivo appare un'impresa titanica, non lo è stato in Toscana per lo stabilimento di Ponte Buggianese, in provincia di Pistoia, che doveva seguire lo stesso destino di quello di San Gregorio. Invece lo scorso 6 maggio (come si era annunciato) è stato concluso un accordo per la reindustrializzazione del sito e il mantenimento dei posti di lavoro. L'intesa coinvolge Regione, Comune e l'azienda Lactalis, che si è impegnata a collaborare al processo di scouting avviato dalle istituzioni territoriali trasferendo la proprietà degli impianti presenti nel sito a un prezzo agevolato, nel caso in cui il soggetto individuato operi nello stesso comparto lattiero caseario e sia quindi interessato ai macchinari; inoltre Lactalis contribuirà a opere di ripristino nell’area dello stabilimento (non di sua proprietà) in favore di un eventuale soggetto impegnato in settori industriali diversi da quello lattiero-caseario. L’accordo, della durata di 12 mesi, prevede anche che la multinazionale eroghi un contributo per la realizzazione di un progetto pubblico di utilità sociale. Politica e sindacati in Toscana hanno lottato insieme per non mettere a rischio la Valdinievole, considerata zona preziosa per lo sviluppo locale. E' triste constatare che alla Regione Calabria non stia a cuore nello stesso modo l'area industriale di San Gregorio.

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