Rosarno, di scena al Bic l'esperienza della Fabbrica dei Saperi
Il festival nazionale dedicato alle biblioteche dedicherà spazio al progetto che ha permesso di tenere aperta la mediateca comunale e prepara alcune novità per i prossimi mesi
Ci sarà anche un progetto reggino, la Fabbrica dei Saperi di Rosarno, nel festival nazionale Bic (Biblioteche Innovazione Comunità) organizzato dalla Rete delle Reti e in programma il 15 e 16 settembre a Bergamo. FaRo, gestita della cooperativa sociale Kiwi, ha permesso di riaprire la mediateca comunale rosarnese Foberti, e di questa esperienza si parlerà al festival nella sezione dedicata alle biblioteche di confine, insieme a quelle di altri operatori che lavorano per la promozione della lettura a Scampia e Palermo. "In realtà essere in questa categoria non mi piace tanto, un po' perché evoca una periferia dell'impero e in particolare pensando al nostro progetto", dice Carchidi. "Rosarno è sicuramente di confine per la sua posizione geografica e la condizione sociale, e per questo la cultura è un importante mezzo di rigenerazione - continua - però i contenuti che il nostro territorio esprime sono tanti e diversi. Ecco, io vorrei che prima o poi si parlasse di Rosarno non solo in riferimento al contesto ma per il contenuto".
Fabbrica dei Saperi, attorno al polo culturale della mediateca nuovi progetti in arrivo
La mediateca comunale, dove dal 2018 è in atto il progetto FaRo, oltre ad essere stata restituita come sede per la fruizione del libro, è diventata in questi anni un polo di attività laboratoriali legate alla lettura, la conoscenza del territorio e la creazione di una rete di comunità. Con questo obiettivo partirà presto una nuova iniziativa, che vede la Fabbrica dei saperi referente calabrese tra i vincitori del bando del ministero degli esteri sul turismo delle radici con la finalità di favorire la storia familiare e la cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e gli italo-discendenti . "Ci occuperemo - spiega Carchidi - dei servizi da offrire a questi viaggiatori e prevediamo di coinvolgere anche le comunità locali con un'apposita formazione in modo da poter dare un contributo a questo particolare tipo di turismo, nel quale il legame con il territorio e i suoi abitanti è un elemento centrale".
Un altro progetto appena partito è Top!, sostenuto dal Centro per il Libro e la Lettura, che impegnerà un centinaio di giovani di Rosarno, Gioia Tauro e San Ferdinando, ai quali si propone un percorso formativo che attraverso il libro conduce alla conoscenza di sè e del contesto in cui si vive. La collaborazione con la compagnia teatrale Dracma e il centro per la giustizia minorile di Reggio Calabria permetterà di utilizzare il linguaggio della lettura a voce alta anche per supportare situazioni personali difficili o a rischio: a conclusione delle attività saranno realizzate alcune installazioni sonore, e un reading animato dai partecipanti andrà in scena nella stagione teatrale di Polistena.
FaRo è legata anche a un bel lavoro di cui ReggioToday aveva parlato, la BiblioBalena dell'istituto comprensivo Scopelliti Green di Rosarno: una struttura di legno con la riconoscibile forma del grande pesce letteralmente costruita e riempita di libri insieme agli allievi e diventata poi la biblioteca fisica della scuola, uno spazio che mancava. Inaugurata lo scorso dicembre, grazie a una convenzione con l'Ic, è entrata in rete con la mediateca civica permettendo un interscambio tra le due istituzioni e i loro servizi a vantaggio degli utenti.
Alla Bic sarà presentata l'esperienza in un territorio dove la lettura è strumento di crescita
Al festival Bic si racconterà tutto questo per far emergere una visione di biblioteca non come semplice luogo di consultazione bensì centro a libero accesso dove si produce e divulga cultura. In questo senso la mediateca di Rosarno è simbolica: ex municipio, negli anni Ottanta i locali furono distrutti in un incendio doloso. Oggi all'interno della Foberti si tengono gli incontri settimanali del gruppo di lettura, frequentati stabilmente da circa trenta persone. Dice ancora Angelo Carchidi: "E' un gruppo molto attivo che non si limita alla lettura ma è propositivo e supporta le iniziative esterne focalizzate sul territorio, spesso sconosciuto anche a chi vive qui e noi riscopriamo, ad esempio, con le passeggiate urbane". Un'attività proficua è stata l'ospitalità del Caffé Alzheimer, che ha aperto la mediateca ai malati e i loro familiari con laboratori nei quali la cultura era in rapporto con i concetti di cura e la relazione.
Grazie alla sinergia con la scuola, la Fabbrica dei Saperi rappresenta un baluardo nello scenario di dimensionamento che preoccupa per i riverberi sociali nei piccoli centri, con la provincia di Reggio Calabria chiamata a risolvere non pochi grattacapi per approvare il piano richiesto dalla Regione. E' stato assicurato che per gli allievi non cambierà nulla e l'unico taglio riguarderà le dirigenze, ma il riassetto sarà davvero indolore? "Purtroppo uno dei problemi nelle aree più piccole e geograficamente periferiche è proprio la situazione delle reggenze", commenta Carchidi. "Non è facile per un dirigente gestire più plessi e questo ovviamente ha effetti sull'offerta educativa". Il dimensionamento scolastico è una disposizione normativa inevitabile, ma, continua Angelo Carchidi, "io la considero una piccola catastrofe per i centri dove c’è maggiore dispersione ed è difficile l'accesso alla cultura. Lo prevede la legge e quindi si dovranno raggiungere quei numeri invece dovrebbe essere il contrario promuovendo una rete scolastica il più capillare possibile". Dove le scuole non arrivano, la biblioteca può trasformarsi in un avamposto salvifico. "Il terzo settore - conclude l'operatore - nasce come strumento di crescita ma nostro malgrado ci troviamo più spesso ad avere ruolo di anticorpi. Si può esserlo davvero e noi crediamo nella strada della formazione continua all'interno della comunità educante".