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Cronaca Montebello Ionico

"Zone rosse" calabresi di Serie B, escluse dai fondi per la ripartenza del "Decreto rilancio"

Per il momento, se il Parlamento non varerà delle modifiche al testo, del plafond di 200 milioni di euro potranno godere gli amministratori dei comuni ricadenti nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza 

Le ex “zone rosse” non sono tutte uguali per il Governo Conte. La “dimenticanza” potrebbe avere effetti negativi molto pesanti sulle casse di quei centri, soprattutto quelli calabresi, che non sono rientrati nell’elenco di quelli che potranno beneficiare dei fondi messi a disposizione con il cosiddetto “Decreto Rilancio”. 

Dei fondi, parliamo di 200 milioni di euro, destinati all’aree colpite dall’emergenza Covid-19 potranno beneficiare i comuni ricadenti nei territorio delle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza. 

Le “zone rosse” istituite in Calabria, quindi, per il Governo sono aree di serie b. Gli amministratori di Montebello Ionico, (comune nel quale si è registrato il primo decesso come conseguenza del Coronavirus in Calabria ed il cui primo cittadino è stato ricoverato in Terapia intensiva dopo essere stato contagiato), Melito Porto Salvo, Fabrizia, Serra San Bruno, Chiaravalle Centrale, Cutro, Rogliano, Bocchigliero, San Lucido e Oriolo non potranno usufruire dei fondi da destinare ad interventi di sostegno di carattere economico e sociale connessi con l’emergenza sanitaria.

La norma, nei prossimi giorni, dovrebbe arrivare in Parlamento, avviando il suo percorso dalla Camera, e si spera che venga modificata al fine di allargare anche ai comuni calabresi dichiarati “zone rosse” le provvidenze del “Decreto Rilancio”

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