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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Le proposte del locale "al Clubbino" per evitare di trasformare la movida in "covida"

Chiesti presidi delle forze dell'ordine davanti ai locali e il divieto di vendere bevande alcooliche nelle ore notturne prevedendo sanzioni per chi non rispetta le restrizioni

“Lo scorso week end è stato il primo in cui la movida, in epoca post corona, ha fatto una timida apparizione nella  nostra città. Ed anche se Reggio, grazie pure al comportamento dei reggini, è  sinora uscita quasi indenne dalla  gravissima emergenza sanitaria che ha attanagliato il paese ed il  mondo intero, non si può, certo, fare a meno di porre massima attenzione alla sicurezza. Ogni  città, nel bene e nel male, ha le proprie peculiarità, che devono essere tenute in considerazione  nel confrontarsi  con queste problematiche. E per questo, riteniamo, si debba fare una particolare riflessione per ciò che concerne la movida notturna e la sicurezza nella nostra città”. Lo afferma in una nota la direzione del locale “al Clubbino”, aderente a “Reggio libera Reggio”.

La proposta 

Cosa fare, quindi, per evitare che la movida si possa trasformare in quella che viene definita “covida”? Per i titolari del locale “al Clubbino”: “E’ importante stabilire quale ruolo deve essere assegnato ai soggetti gestori dei locali al riguardo, quali siano le responsabilità dei cittadini, quali presenze ed  interventi sono richiesti alle autorità, per consentire ai giovani e meno giovani che hanno voglia di divertirsi di riprendere i contatti sociali al riparo da ogni rischio. Enfatizzare e stralciare l’emergenza  covid da tutti gli altri aspetti concernenti il profilo della sicurezza sarebbe, a nostro avviso, un errore”. 

Lotta ai balordi

Per i commercianti reggini  “le conseguenze, nella nostra città, potrebbero essere più gravi del rischio contagio. “L’esperienza insegna - si legge nella nota - che nei luoghi dove si esprime la movida, dove ci sono numerose persone fino a notte inoltrata, oltre alle miriadi di giovani il cui unico fine è il divertimento, possa insinuarsi qualche balordo attaccabrighe. E questo può succedere a Reggio, a Bolzano o in qualunque altra parte del mondo. Ma su questo forse Reggio ha ancora qualche sua specificità in negativo, che deve essere superata”. 

Presenza forze ordine

L’idea dei titolari del locale “al Clubbino” è semplice: “Almeno durante i giorni e gli orari sensibili i luoghi del divertimento notturno debbano essere presidiati da una presenza, discreta ma ben visibile e continua, delle forze dell’ordine; basta una volante nei due/tre luoghi nevralgici. Riteniamo che già da ora, il venerdì ed il sabato, in particolare dalle 23 alla chiusura dei locali, la tutela dell’incolumità, la sicurezza, sia essa legata al covid che agli aspetti generali, non possano essere demandati ai gestori dei locali. Ed allora la nostra proposta prevede pochi ma chiari punti”. 

Nessuna imposizione

Questo perché: “Imporre, in particolare nella nostra specifica realtà, ai privati gestori di bloccare comportamenti non consentiti, dentro e fuori dal locale, magari avvalendosi di soggetti  atti a dissuadere, può portare a interpretazioni  gravemente distorsive  delle responsabilità di intervento.  Il singolo locale potrebbe ricorrere ad ausili e comportamenti talvolta peggiori del male in sè. Spetta all’autorità, alle forze di Polizia, valutare ed eventualmente sanzionare i comportamenti inadeguati”.

Vietare gli alcoolici

“Accanto a questo segnaliamo - si legge infine nella nota - l’opportunità di vietare la somministrazione di alcoolici dopo un orario congruo in tutta la città, sanzionando tutti gli esercizi che non dovessero adempiere. Ed anche per poter fare questo è necessaria la presenza, visibile, delle forze dell’ordine: per il barista non è sempre semplice rifiutare la somministrazione”.

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