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Cronaca

Fase 2, dall’Ordine dei medici la proposta di un Centro unico regionale Covid-19

I cinque presidenti dei Consigli degli ordini provinciali scrivono alla Santelli. I professionisti puntano al potenziamento dell'offerta assistenziale e di ricerca nel campo delle malattie infettive in nome della sicurezza

Si avvicina la Fase 2 e  cinque presidenti dei consigli degli Ordini provinciali dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Regione Calabria esprimono preoccupazione per  la loro categoria ,quella che ha pagato il prezzo più alto in altre regioni in questa pandemia: 151 vittime. Dopo il rifiuto di un incontro diretto i professionisti della sanità scrivono alla  Santelli esprimendo numerose perplessità  riguardo alla ripresa delle attività ambulatoriali specialistiche.

“Condividiamo la fase di iniziale riapertura – si legge nella missiva - e prendiamo atto delle misure organizzative, di prevenzione e di protezione, nonché specifiche per la prevenzione di focolai epidemici, per come dettagliato negli allegati dell’Ordinanza stessa, da far adottare anche al privato puro e convenzionato, siamo però preoccupati, che in molti ambiti territoriali, si verificherà l’impossibilità di poter corrispondere alla domanda per ogni tipologia di prestazioni in tempi ragionevoli, anche considerando i carichi di lavoro aggiuntivi derivanti dalla pregressa domanda sospesa e non soddisfatta, nonché da quelli indotti dalle stesse attività svolte”.

Gli Ordini ribadiscono la necessità di un incontro con le istituzioni per chiarire quali siano i piani ed i programmi che la Regione intende adottare riguardo le strutture pubbliche, compresa la specialistica ambulatoriale, per il processo di adeguamento alla pari delle strutture private. Sottolineano inoltre  l’esigenza di effettuare i tamponi in tutta la regione a tutto il personale pubblico e privato.

I sanitari chiedono il “ridimensionamento negli Ospedali della rete regionale dai reparti Covid allestiti con il sacrificio delle altre specialistiche, nonché delle intere strutture, in quanto ha dato e dà impedimento alla prosecuzione e sviluppo delle attività di più propria competenza ospedaliera in termini sia di diagnosi, che di cura e followup, anche posto che il riavvio delle attività di screening poco senso avrebbero in assenza di consequenziali prese in carico complete (diagnostiche pesanti, interventi chirurgici ecc)”.

Gli Ordini sollecitano il potenziamento dell’offerta assistenziale e di ricerca nel campo delle malattie infettive, approfittando della spinta e dei contributi correlati alla Pandemia Covid-19, e propongono l’istituzione di un Centro Unico Regionale Covid-19 nell’area centrale della Calabria, in quanto a Catanzaro è presente l’unica Facoltà di Medicina e Chirurgia e due ospedali Hub - “Pugliese-Ciaccio” e Policlinico Materdomini. Un modello innovativo che coniughi ricerca,  formazione e assistenza.

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