rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
L'intervento

Chiama il 113 e dice di aver ucciso la sorella, poi prova ad aggredire gli agenti: fermato con il taser

Un ventiquattrenne è stato denunciato per i reati di resistenza, violenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale

Nei giorni scorsi, il personale delle volanti ha deferito, per i reati di resistenza, violenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale, un ventiquattrenne già conosciuto alle forze. All’arrivo degli operatori presso la sua abitazione, l’uomo, che aveva falsamente segnalato al numero d’emergenza 113 di aver ucciso la sorella, in evidente stato di agitazione, ha impugnato un oggetto di vetro e tentato di aggredire gli agenti.

Vista la pericolosità del soggetto, gli operatori di polizia hanno utilizzato la pistola ad impulsi elettrici taser x2 per paralizzare temporaneamente l’uomo e consentire loro di intervenire in sicurezza. Dopo essere stato immobilizzato, il soggetto è stato assistito da personale sanitario già presente sul luogo dell’intervento. L’utilizzo della pistola ad impulsi elettrici ha evitato ulteriori e più gravi conseguenze per l’incolumità dell’esagitato e degli stessi operatori della polizia.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chiama il 113 e dice di aver ucciso la sorella, poi prova ad aggredire gli agenti: fermato con il taser

ReggioToday è in caricamento