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I messaggi solidali

La festa della Liberazione nei pensieri dei politici, la Pace è il primo richiamo

Dalle piazze fisiche a quelle virtuali i messaggi del presidente della giunta Occhiuto, il capo dell'opposizione a palazzo Campanella, Amalia Bruni e del presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso

Il giorno della Liberazione per i politici calabresi si consuma sulle piazze fisiche ed in quelle virtuali. ”Che sia un 25 aprile di memoria e di speranza. Memoria per la ricorrenza della liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Speranza per la fine delle ostilità in Ucraina e per l'avvio del processo di pace. Libertà e democrazia sono valori universali che vanno difesi quotidianamente". Lo ha scritto su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Nel messaggio di Amalia Bruni, invece, si trova un richiamo forte alla guerra in Ucraina e alla Pace. ”Sono trascorsi 75 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e dalla liberazione da nazisti e fascisti, resa possibile anche grazie all'eroismo di donne e uomini della nostra Resistenza. Oggi, purtroppo, assistiamo da due mesi a un'altra guerra sull'uscio di casa nostra, quello che sta accadendo in quei luoghi sta dando al nostro 25 aprile un significato di tragica attualità". Lo scrive in una nota Amalia Bruni, leader dell'opposizione nel Consiglio Regionale della Calabria.

"Il popolo ucraino - aggiunge - ha dimostrato che non si vuole arrendere e non lo farà mai proprio come fecero i partigiani: da noi e in tutta Europa si lottò per la riconquista della libertà. I nostri partigiani lottarono con tutte le loro forze, perché intendevano essere liberi e questo fortissimo desiderio venne perseguito con tutte le forze. La resistenza, oggi come allora, non è fatta solo da chi è in prima linea, ma anche da chi offre sostegno, da chi accoglie in casa i profughi, da chi opera quotidianamente da volontario, dagli inviati sul posto che documentano quanto accade, evitando che la propaganda, da qualunque parte arrivi, prenda il sopravvento sulla verità".

"La resistenza, non dobbiamo dimenticarlo mai - conclude Bruni - è fatta da tante persone che lottano insieme e con modi diversi si danno da fare, unite dallo stesso desiderio di indipendenza e di libertà. E per ultimo voglio ricordare le parole di Papa Francesco su questa guerra 'che sta distruggendo tutti i popoli coinvolti. Tutti, perché la guerra non sconvolge solo il popolo sconfitto, no, distrugge anche il popolo vincitore e coloro che la guardano. La guerra distrugge tutti’”.

Da Catanzaro, poi, ha fatto sentire la sua voce Filippo Mancuso, presidente del consiglio regionale della Calabria. "Le libertà, la democrazia e la solidarietà hanno radici profonde nella 'Festa della Liberazione' dal nazifascismo. A quei valori e a quelle istanze etiche, compendiati nella Carta Costituzionale del '48 e conquistati grazie al coraggio di uomini e donne che hanno pagato prezzi altissimi, occorre sempre fare riferimento".

"Soprattutto - conclude Mancuso - nei frangenti di grave crisi economica, i cui effetti negativi si ripercuotono sulla coesione sociale del Paese, acuendo la sfiducia dei cittadini nelle Istituzioni. Al dovere della memoria di quelle pagine fondamentali della nostra storia, in cui l'umanità vinse sulla barbarie e si sprigionarono le energie positive che consentirono la rigenerazione nazionale, oggi occorre aggiungere la solidarietà al popolo ucraino che combatte per la propria libertà, ribadendo con fermezza che le controversie non possono mai risolversi con l'aggressione militare", conclude Mancuso.

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