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Giovedì, 25 Aprile 2024
Verso la festa dell'anno

Dopo il restauro, la Vara torna a splendere per le vie di Reggio

L'imponente macchina processionale a spalla illuminerà con la Sacra Effigie della Madonna della Consolazione l'attesa processione di sabato e martedì. Il restauro e le notizie storico-artistiche della Vara

La grande ed estenuante attesa è finalmente finita. Il pensiero e il cuore dei reggini sono pronti, mancano ormai pochi giorni alla tanto desiderata "grande discesa dalla collina". La Sacra Effigie, sabato 10 settembre, tornerà a camminare con il suo popolo, e quest'anno, dopo due anni di stop imposti dalla pandemia da Covid, lo farà dall'alto della sua Vara, tornata a splendere più che mai, dopo il primo restauro conservativo della struttura e degli elementi decorativi, simbolo centenario della festa religiosa per antonomasia della città di Reggio Calabria. 

L'imponente e storica macchina processionale a spalla, sontuosa, dalla grande bellezza riconquistata, accoglierà la nostra Madonna della Consolazione che scenderà per le strade della sua città, nei sentieri dell'anima; illuminerà il percorso dei reggini, che avvinghiati a quella fede, che non conosce tempo e confini, l'accompagneranno, in un giorno speciale, fino in piazza Duomo.

La macchina a spalla: le dimensioni e le notizie storico-artistiche

La monumentale Vara è composta da una struttura metallica, disposta per il trasporto a spalla per mezzo di "stanghe" di legno, su cui poggia una cornice d’argento, che accoglie il cinquecentesco dipinto di Nicolò Andrea Capriolo ed è decorata da altorilievi ed ex voto risalenti al XVIII secolo. Dalle dimensioni importanti, sei metri circa in altezza, 2,5 in larghezza e 1,5 in profondità, presenta lavorazioni artistiche, costituite da cornici e modanature rivestite da lamine in argento sbalzate, bulinate, cesellate.

Alla base è arricchita da un candeliere a sette bracci scendenti, formati da girali floreali che si diramano, spiegano dal Segretariato regionale Mibact per la Calabria "dallo stemma mariano centrale, mentre quattro ancheli reggi-candele, donati dal Municipio nel 1884, anticipano le due importanti volute che danno inizio all'apparato decorativo da cui si snoda verso l'alto una ricca decorazione floreale in rame dorato di gusto neoclassico". E ancora risalendo l'apparato decorativo, "altri due elementi vegetali formano il fastigio al cui centro troviamo lo stemma della città con San Giorgio e il drago. La sommità si risolve con una grande corona, ornata da spighe, palmette, arabeschi e festoni". 

Eremo Vara Madonna della Consolazione-2

Ecco come venne realizzata la prima ricca cornice a doppia fascia

La macchina a spalla è arricchita da numerosi ex voto donati dal popolo reggino, che nel corso dei secoli ne ha invocato la protezione. In particolare, si legge ancora tra le note del Mibact Calabria: "La documentazione d'archivio attesta come nel 1693, grazie a una raccolta di offerte, fu realizzata la prima ricca cornice a doppia fascia d'argento che poggiava su un'elegante base di legno verniciato d'argento e d'oro. Il pannello in nero d'ebano che funge da chiusura del quadro, invece, fu arricchito con il monogramma mariano, realizzato con la fusione delle corone del dipinto donate dalla duchessa Francopetra e sostituite nel 1722 da altre donate dal Capitolo del Vaticano".

Gli argenti sulla Vara

Nella fascia mediana della cornice, per esempio, "ricorre in più punti il monogramma VS dell'argentiere unitamente alla Bulla del Consolato di Messina e al punzone del console DM e la data 1818, inscritti in campo rettangolare". Nel 1836, il Decurionato della città di Reggio commissiona all'orafo messinese Luigi Auteri l'esecuzione di una cornice d'argento sui lati e sul retro dell'apparato.

Le fonti attestano che nel 1860 l'originario impianto ornamentale era ormai inadeguato e quindi si decise di migliorarlo affidando all'artista Carlo Sangallo il disegno della nuova sontuosa macchina processionale. Il disegno di Sangallo fu realizzato nel 1864. Nello stesso anno il catanese Emmanuele Pugliesi fu incaricato di proseguirne la realizzazione che venne completata nel novembre dello stesso anno. Nel 1885 vennero aggiunti alla Vara due coppie di candelabri in argento, oggi custodite al Museo diocesano Aurelio Sorrentino di Reggo Calabria, "dei quali i due sorretti da angeli sono opera dell'orafo napoletano Vincenzo Catello". L'ultimo intervento di restauro della macchina processionale risale al 1960.

Vara restauro Madonna Consolazione 03-2

Il primo restauro della storia: l'annuncio delle istituzioni

Il 2 gennaio del 2020 le istituzioni annunciano quello che i reggini, i Cavalieri di Maria, attendevano da 60 anni: il restauro della Vara. "Un atto d’amore disinteressato - affermava il sindaco Giuseppe Falcomatà, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'apertura del cantiere aperto - del quale la città non poteva più fare a meno. Un impegno politico assunto, portato avanti e raggiunto, e di questo diamo atto al presidente Irto e al Consiglio regionale".  

Il "Restauro aperto" nella sala Federica Montelone

Come per i Bronzi di Riace viene scelto il Consiglio regionale della Calabria come sede dove avviare i lavori conservativi della Vara. Il "Restauro aperto" ospitato nella sala Federica Monteleone ha offerto la possibilità, come si legge sul sito del ministero della Cultura, "di guardare in modo diverso un’opera d’arte, che ha un ruolo identitario profondo ed antico nella cultura della città dello Stretto. Si offre un restauro che è una condivisione. Si offre l’anticipazione del futuro di un’opera, che a mano a mano viene restituita alla sua origine".

I visitatori, passo dopo passo, hanno così assistito agli splendidi risultati portati a compimento dalle sapienti e attente mani dei restauratori. Al progetto hanno preso parte Sandro Prandina, restauratore e direttore tecnico dell'impresa Mirabelli, gli architetti, Salvatore Amaddeo, funzionario del segretariato regionale Mibact per la Calabria, responsabile unico del procedimento, e Nino Sulfaro, coordinatore e direttore scientifico degli allestimenti, della mostra e degli eventi "Intorno alla Vara".

Vara restauro Madonna Consolazione 02-2

Cosa è stato fatto

Dal punto di vista conservativo la Vara, pregevole opera di argenteria messinese, presentava "lacune delle lamine metalliche ed è in un pessimo stato di conservazione, dovuto principalmente alla natura dei materiali che lo costituiscono, particolarmente sensibili alle condizioni microclimatiche, aggravate dall’azione di agenti aggressivi e da manutenzioni che hanno contribuito, attraverso puliture con prodotti non idonei, a innescare processi di corrosione.

Inoltre, tutte le superfici in argento e rame dorato ed in ottone sono coperte da polveri grasse, depositi superficiali, nonché gocce di cera di candele, sostanze in parte inglobate e rese compatte da protettivi superficiali applicati durante precedenti interventi manutentivi". La lucentezza delle lamine in argento era offuscata "da un pesante strato di solfuro d’argento".

Non erano pertanto più apprezzabili "le lavorazioni superficiali realizzati dagli argentieri, con il sapiente uso di martellinature e cesellature, che trattarono le superfici, lucide e brillanti, satinate e vibranti, leggermente opache, accanto a zone in ombra lasciate quasi grezze. L’apparato decorativo inoltre, a causa delle vibrazioni e sollecitazioni causate dalle cadenzate processioni alla quale la Vara è sottoposta, presentava numerose lesioni delle lamine". 

Vara Madonna rientro Eremo 10

Il lungo viaggio per la grande bellezza riconquistata: il video

Il finanziamento dell'opera

Il finanziamento è stato regolato da una Convenzione tra la Regione Calabria e il Segretariato Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo per la Calabria nell’ambito del “Progetto per la tutela e la valorizzazione dei grandi attrattori religiosi e degli edifici di pregio” per un importo di 120 mila euro, Fondi per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 – Patto per lo sviluppo della Regione Calabria.

I lavori

Attraverso la collaborazione tra il ministero della Cultura, l'Università Mediterranea e l'Università della Calabria è stato possibile analizzare e conoscere meglio i materiali che compongono il prezioso manufatto e le tecniche esecutive con cui è stata realizzata l'opera.  

Vara restauro Madonna Consolazione 01-2"L'intervento - racconta il Segretariato regionale Mibact per la Calabria - ha nuovamente reso visibili alcuni aspetti, quali la policromia dei materiali impiegati o i particolari decorativi della cornice della Vara, che l'ossidazione delle superfici aveva coperto. Inoltre, sono stati riposizionati in maniera stabile due coppie di candelabri in argento e la medaglia del pittore Vincenzo Cannizzaro. Infine, sono state apportate significativi miglioramenti al sistema di illuminazione e di diffusione dell'audio e alla componente propriamente meccanica della Vara. Ai portatori della Vara è stato consegnato un libretto di manutenzione e una lista di controlli da attivare in occasione delle processioni". 

Il restauro sottolinea, dunque, l'impegno mai interrotto del ministero della Cultura, con i suoi gruppi di lavoro composti dal personale del Segretariato regionale del MiC per la Calabria e della Soprintendenza Abap per la città di Reggio Calabria e Vibo Valentia, per il recupero della Vara "come bene etnoantropologico, testimonianza dell'identità e della storia delle istituzioni collettive e religiose del territorio".

Il restauro della Vara ed il Covid

Dopo aver superato la prova del tempo per la consegna della bellissima Vara alla città, un mostro chiamato Covid ha spento, per ben due anni, la possibilità di ammirare la macchina restaurata in processione con la Consolatrice. Il simbolo della festa, la preziosa custodia del Quadro della Madonna, è rimasta nella sala del laboratorio a protezione dei tantissimi reggini che si sono recati nella sala Monteleone, trasformata all'occorrenza, nel periodo dell'emergenza sanitaria, in centro vaccinale.

Il 2020 l'anno del restauro della Vara: il video

Il docufilm sul restauro aperto della Vara: la presentazione

La riconsegna

I lavori di restauro cominciati a gennaio del 2020 con l'avvio del cantiere, gestito dal Segretariato regionale per la Calabria, sono stati completati nel luglio del 2020. La mattina di domenica 5 dicembre del 2021 la Vara è stata riconsegnata alla città. A riportarla all'Eremo, loro, gli infaticabili portatori della Consolatrice che adesso, scalpitano, per scendere dalla Collina. Settembre è arrivato e la Signora di Reggio Calabria torna in città per quell'abbraccio che accarezza e consola!

Vara Madonna rientro Eremo 03


 

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