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Giovedì, 18 Aprile 2024
L'intervista

Sanremo, il Festival visto con gli occhi di due giornalisti reggini

Il racconto di Maria Barresi ed Emilio Buttaro direttamente dalla città ligure

Il Festival di Sanremo come non lo abbiamo mai visto: attraverso lo sguardo e le emozioni dei giornalisti accreditati. ReggioToday ha voluto ascoltare due cronisti d'eccezione, due reggini che sono "una firma": Maria Barresi, volto noto della Rai ed Emilio Buttaro per La Voce d'Italia, il giornale degli italiani nel mondo. 

"Sono tornato a Sanremo dopo trent'anni", racconta Emilio Buttaro mentre è in attesa della conferenza stampa dei Modà. "Questa è la mia quarta volta come giornalista accreditato al Festival. L'ultima volta era il 1993 quando a condurre c'erano Pippo Baudo e Lorella Cuccarini e vinse Enrico Ruggeri con Mistero.

La prima volta, invece, fu nel 1986, con la conduzione di Loretta Goggi e vinse Eros Ramazzoti con Adesso tu. Quello fu un Festival che mi porto nel cuore anche perché ero il più giovane giornalista della sala stampa, avevo solo diciotto anni. Tornai anche l'anno dopo".

"Essere qui a Sanremo dopo tutti questi anni è davvero emozionante. Ritrovo la stessa atmosfera festosa, l'allegria, che mi ricordavo, ed è bellissimo. Anche per le strade c'è tantissima gente, artisti, si respira un'aria di festa. Alcuni colleghi giornalisti mi hanno raccontato, però, che durante la pandemia anche il Festival ha risentito e non c'era questo clima gioioso. Io racconto Sanremo e l'Italia del Festival agli italiani sparsi nel mondo e devo dire che c'è sempre grande attenzione. Il Festival è lo specchio della nostra società, dell'Italia, e bisogna dare atto ad Amadeus che ha saputo avvicinare i giovani al Festival. Questa è un'edizione intergenerazionale". 

"Entrare al Teatro Ariston per me è una grande emozione, anche perché da reggino, pensare che su quel palco sono saliti grandi interpreti della musica italiana come Mino Reitano e Mia Martini mi fa davvero emozionare. L'altra sera in sala stampa abbiamo vissuto un momento magico: quando hanno cantato per la prima volta insieme sul palco Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Al Bano. Abbiamo seguito tutti, cantando, facendo la ola, con gli accendini in mano per far luce.

Sembrava di essere ad un concerto, è stato bellissimo. Anche quando durante la prima serata hanno cantato i Pooh c'è stata commozione generale,  dopo un medley dei più grandi successi,  hanno cantato Uomini soli, unendo la loro voce a quella di Stefano D'Orazio, scomparso nel 2020, il cui volto è stato proiettato sul sipario".

"Chi vincerà questa edizione? Non lo so, ma trovo Marco Mengoni di qualità migliore rispetto agli altri e il suo primo posto attuale in classifica è meritato".

Sulla stessa lunghezza d'onda è Maria Barresi. "Anche io trovo Mengoni molto bravo e guida infatti la classifica della sala stampa ma devo dire che guardando alla storia del festival è il pubblico a decretare il vincitore e non il voto della critica".

"Dal 2020 seguo come giornalista il Festival, da quando c'è Amadeus che ha innovato profondamente e ha saputo portare anche lo sport sul palco del teatro dell'Ariston. Questa sera, infatti, per la terza serata ci sarà Paola Egonu come co-conduttrice a fianco di Amadeus, lei è nata in Italia da genitori di nazionalità nigeriana. Ha ventiquattro anni ed è considerata una delle pallavoliste più forti al mondo, è campionessa europea in carica di volley con la nazionale italiana. Inoltre, è vincitrice di due Champions League con Novara e Conegliano e del Mondiale per club nel 2021, oggi gioca in Turchia con il VakifBank Istanbul".

"Stare in sala stampa è entusiasmante, ci sono colleghi da tutto il mondo ed è bello osservare le loro reazioni, è vedere con i loro occhi il nostro Paese, il Festival che è un vero e proprio brand italiano, come la moda o la cucina italiana.

maria barresi

L'altra sera, ad esempio, ero seduta vicina ad un collega di radio New York e quando è entrata Anna Oxa ho visto i suoi occhi illuminarsi, era estasiato, nei suoi occhi c'era tutto lo stupore di vedere un'artista della storia della musica italiana. Gli americani sono molto legati ai grandi successi degli Anni Novanta, alla musica melodica. È un po', come guardare il mondo che viene a casa tua e mi piace confrontarmi. 

Siamo in mondovisione e Amadeus è bravissimo a condurre, riesce ad arrivare ai giovani e ai meno giovani. Ha un suo stile e lo trasmette, la sua sincerità arriva al pubblico. Ogni giorno, a mezzogiorno poi, c'è la conferenza stampa al Casinò ed è davvero bello entrare, confrontarsi con gli altri colleghi". 

"Tra le canzoni mi è molto piaciuta Supereroi di Mr Rain. Mi ha colpito moltissimo, canta un messaggio di pace, straordinariamente rock. Ha un testo coinvolgente, che parla di come si possa essere supereroi nella vita quotidiana, con piccoli gesti che magari sembrano insignificanti, ma possono fare la differenza, come cercare aiuto se si sente di non farcela. Questo è anche il Festival di Sanremo".

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