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Cultura / Mammola

E' finita la collaborazione tra Nino Spirlì e il MuSaBa

Per impegni familiari e di lavoro l'ex presidente facente funzioni della Regione ha lasciato l'incarico di vicepresidente della Fondazione Spatari/Maas

"Consegno la vicepresidenza della Fondazione Musaba al presidente Hiske Maas. Impegni lavorativi e di famiglia non mi consentono di dedicare il tempo necessario. Ringrazio Hiske per aver pensato a me, all’inizio di quest’anno. Resterà viva una grande amicizia e l’affetto personale". Così qualche giorno fa Nino Spirlì ha annunciato la fine della sua collaborazione con il Parco Museo di Santa Barbara creato a Mammola da Nik Spatari e Hiske Maas e oggi, dopo la scomparsa del collega e marito, gestito dalla sola artista olandese. Una decisione che Spirlì sembra far capire essere stata presa a malincuore e che in effetti sorprende. Proprio per occuparsi della promozione del MuSaBa, infatti, l'ex presidente f.f. aveva rinunciato alla candidatura alle scorse politiche che gli era stata chiesta da Matteo Salvini, leader del suo partito. Ringraziando l'attuale ministro dell'interno, Spirlì aveva allora dichiarato che avrebbe continuato a vivere di cultura, immerso nello scenario del parco MuSaBa. Una rinuncia non da poco, accompagnata dalla conferma della propria fedeltà alla Lega (intesa come partito nazionale). Adesso però Spirlì lascia anche quell'incarico durato quasi un anno, che all'epoca aveva messo al primo posto nonostante - così disse - la stima di Salvini e la fiducia che era stata riposta in lui. Sicuramente i motivi per interrompere la collaborazione con Hiske Maas e rimettere nelle mani della presidente del MuSaBa la carica di vice saranno stati inderogabili. Spirlì ne parla come di una decisione sua, ma nelle stesse ore in cui dava quell'annuncio su Facebook, proprio la vedova di Nik Spatari sullo stesso social scriveva: "Hiske Maas, dopo varie riflessioni, è arrivata alla conclusione che la Fondazione MuSaBa Spatari/Maas non necessita di un vice-presidente. Ringrazia Nino Spirlì per il suo supporto nella promozione del MuSaBa e per far conoscere ancora di più l’arte e l’architettura di Nik Spatari. Comunque continuerà questa amicizia"

Detta così la decisione sembra essere stata della presidente, e forse qualche retroscena sulla vicenda esiste, se Nino Spirlì poi rispondeva a Maas facendo riferimento a chi non ha mai mostrato interesse per le sorti del MuSaBa e "oggi ne sembra il paladino", spiegando che "io continuo la mia vita piena di impegni lavorativi e familiari, e mi rammarico solo di non poter dedicare il tempo necessario a queste polemiche". A chi era rivolta questa frecciata di Spirlì? Forse alle istituzioni che non stanno offrendo al MuSaBa l'aiuto che occorre per non lasciare da sola Hiske Maas a gestire un sito culturale importante come quello?

Facendo un bilancio della sua attività al museo di Mammola dallo scorso febbraio ad oggi, Nino Spirlì ha ricordato tante piccole soddisfazioni: "Mi ha fatto piacere accompagnare al MuSaBa, mano nella mano, e per otto mesi, le più importanti reti televisive: Raidue, Raitre, Canale 5, Rete 4, più e più volte e con diversi programmi, tg compresi. La loro attenzione ha portato decine di migliaia di visitatori. Mi ha fatto piacere accompagnare al MuSaBa, artisti e amministratori, nonostante le innegabili enormi difficoltà. Tutti pronti a continuare la loro attività se ci fossero state le possibilità (non finanziarie)".

In particolare Spirlì ritorna su una questione che in questi mesi aveva già sollevato, quella delle barriere architettoniche nel MuSaBa: "Sono ancora molto dispiaciuto per non aver potuto accompagnare i tanti amici delle associazioni per disabili: un caparbio rifiuto all’adeguamento necessario me lo ha impedito". E conclude: "Lascio il MuSaBa senza aver mai chiesto o ottenuto un solo rimborso: non è nel mio stile". 

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