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Martedì, 23 Aprile 2024
Giorno della memoria

Musica per ricordare l'orrore della Shoah e non perdere la speranza

Grande partecipazione degli studenti della città all'emozionante flash mob con l'orchestra da camera del teatro Cilea

Nonostante la pioggia sono stati tantissimi gli studenti delle scuole che insieme ai loro docenti hanno partecipato al flash mob per il Giorno della memoria organizzato dalla Città metropolitana nell'ingresso del teatro comunale Cilea. Ad animare l'iniziativa è stata l'orchestra da camera del teatro diretta dal maestro Alessandro Tirotta, con la partecipazione dell'attore Marco Mittica della Scuola di Recitazione della Calabria.

La scelta di lasciare alla musica e la poesia il compito di ricordare le vittime della Shoah e ciò che avvenne nella pagina più terribile della storia dell'umanità è legata alla resistenza che le arti da sempre oppongono alla violenza e la barbarie - come sta accadendo oggi anche per la guerra in Ucraina. L'idea originaria era infatti quella di lasciar risuonare la musica e il suo messaggio sul corso Garibaldi, svolgendo la performance sulle gradinate del teatro. Il maltempo ha richiesto un cambiamento di programma, ma l'emozione è rimasta intatta. 

Giorno della memoria a Reggio Calabria: le foto del flashmob

Raccontando l'orrore ma anche la speranza attraverso l'armonia delle note, gli orchestrali del Cilea hanno dato via a un momento appassionante, sottolineato dagli assoli del violinista Pasquale Faucitano. "Proibito sognare" è il titolo dato al flash mob, perché nei lager il futuro non esisteva e con la minaccia costante della morte ogni ipotesi di salvezza e felicità appariva inimmaginabile, cancellata persino dalla fantasia. 

L'esibizione degli orchestrali

Presenti il sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace, il consigliere metropolitano delegato alla cultura Filippo Quartuccio, l'assessora Irene Calabrò in rappresentanza del Comune e il presidente della Camera di commercio cittadina, Antonino Tramontana, è stato rievocato lo sterminio del popolo ebraico con un contributo attivo dei ragazzi delle scuole, autori di cartelloni e disegni sull'Olocausto. Tra farfalle simbolo di libertà, ritratti di Anna Frank, fiori e candele, l'immaginario legato al giorno della memoria si è espresso con tutto il suo impatto emotivo. Ma la storia e la conoscenza restano oggi l'unico veicolo per non dimenticare e prevenire nuovi genocidi. Lo ha ricordato il violinista Roberto Modafferi, autore di una poesia sulla Shoah, che agli studenti ha parlato della propria esperienza personale: "Ho scritto questi versi quando avevo la vostra età ed ero anche io un liceale. Mi sono ispirato a quello che avevo letto e studiato sull'Olocausto, ma solo dieci anni dopo, quando sono stato nel campo di Auschwitz, ho capito cosa davvero era accaduto. Se lo farete anche voi - ha aggiunto - vi assicuro che non riuscirete più a guardare come prima i vostri genitori, i vostri amici e le persone che amate. E sarà diverso anche il valore che darete ai vostri gesti e parole nei loro confronti".

Lo stesso invito a visitare Auschwitz è arrivato dal maestro Tirotta, anche lui andando indietro nel tempo tra i suoi ricordi di ragazzo: "Ero un allievo del liceo scientifico e in quinta, mentre le gite delle altre classi avevano destinazioni come la Spagna e la Francia, a noi fu detto che saremmo andati in Polonia. La nostra prima reazione è stata di fastidio, perché per tutto l'anno avevamo sentito parlare dell'Olocausto e non ne potevamo più. Poi abbiamo visitato il lager e lo choc è stato tale che abbiamo pianto per giorni. Non sapevamo niente di quale porcheria fosse stata la Shoah, l'abbiamo capito soltanto lì".  L'ultimo brano della manifestazione è "Imagine" di John Lennon, inno a un mondo senza guerra né conflitti di potere e ideologia. 

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