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Cronaca

La Fondazione “Francesca Rava”, è tornata in Calabria con Goel

Per due settimane la Fondazione ha fatto conoscere a otto volontari impegnati nelle case famiglia “Arca della Salvezza” di Roccella Jonica e “Pathos” di Caulonia aspetti di una Calabria differente

Arriva in Calabria la Fondazione che dal ’54 è in prima linea per i bambini in condizioni di disagio. I giorni del sorriso: le due settimane della  fondazione “Francesca Rava – N.P.H. Italia” in Calabria con Goel, gruppo cooperativo testimoniano una sinergia crescente a favore dell’infanzia. Per il secondo anno consecutivo, la Fondazione, che rappresenta l’organizzazione umanitaria internazionale “N.P.H. – Nuestros Pequeños Hermanos” ha infatti scelto la Calabria di Goel come sede di uno dei due campus italiani: otto ragazzi volontari si sono impegnati nelle case famiglia delle cooperative “Arca della Salvezza” di Roccella Jonica e “Pathos” di Caulonia.

Un cantiere speciale nelle due realtà che da oltre dieci anni accolgono minori con situazioni difficili e, attraverso la condivisione della vita quotidiana e interventi psico-pedagogici mirati, ne promuovono lo sviluppo della personalità e un recupero della dimensione relazionale, perché il loro futuro possa essere migliore del loro passato. I ragazzi della Fondazione “Francesca Rava” si sono dedicati alla costruzione di un parco giochi nella cooperativa “Arca” e alla tinteggiatura e decorazione degli spazi della cooperativa “Pathos”: hanno quindi potuto immergersi nella quotidianità delle strutture, e, insieme ai bambini, sperimentarsi nel cantiere più importante, quello relazionale, sfidare i propri limiti, confrontarsi e crescere.

Il campus è stato infatti anche un’occasione per scoprire insieme aspetti di una Calabria differente nelle diverse proposte del tour operator. I Viaggi del Goel: dall’incontro con la comunità “Luigi Monti” di Polistena al borgo incantato di Gerace, dall’esperienza del Siproimi (ex-Sprar) di S.Ilario ai tanti pomeriggi di mare fino al tuffo nel mito di Scilla, l’immancabile visita ai Bronzi di Riace nel Museo Archeologico di Reggio Calabria e la festa finale con abbracci, risate e canzoni. “Avreste dovuto sentire, avreste dovuto vedere tutto questo, non sappiamo bene come raccontarlo” scrivono i volontari sul blog della Fondazione. Due settimane intense di scambio profondo per una sinergia che è solo all’inizio.
 

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