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L'analisi

Gestione del fondo "Dopo di noi", la Regione Calabria è in ritardo

Questo è quanto emerge dall’analisi conclusiva della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti

Dei circa 466 milioni di euro stanziati tra il 2016 e il 2022 per l’autonomia e l’inclusione delle persone con disabilità grave e senza sostegno famigliare, soltanto 240 sono stati effettivamente trasferiti alle Regioni, che non hanno provveduto a rendicontare l’effettiva attribuzione delle risorse ai destinatari. Solamente sei regioni risultano aver ricevuto tutte le somme complessivamente assegnate. La Calabria risulta fra le regioni in ritardo. Rispetto al riparto del fondo, che prevedeva lo stanziamento di oltre 13 milioni di euro, nella nostra regione, dal 2016 al 2021, sarebbe arrivata circa la metà dei finanziamenti, pari a poco più di 6 milioni di euro.

E’ quanto emerso dall’analisi conclusiva, approvata con delibera numero 55/2022/G, che la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti ha condotto sull’attuazione delle misure volte al benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare, previste nel “Fondo dopo di noi”.

Nel documento, la magistratura contabile, oltre a rilevare come il numero dei beneficiari (tra i 100 e i 150 mila) sia stato stimato in modo solo indiretto e parziale, ha evidenziato che la mancanza di strumenti idonei ad arginare prontamente i ritardi e a superare le inadempienze delle Regioni non ha consentito, finora, di verificare che le risorse stanziate nel bilancio dello Stato siano state interamente utilizzate allo scopo e nei tempi programmati.

Inadempienze che, per quanto attiene alla Calabria, sono riferibili a mancate rendicontazioni che, in alcuni casi, non hanno permesso la riscossione delle risorse destinate alle casse regionali. In altri casi, poi, il report della Corte dei conti evidenzia un vuoto per quanto attiene il numero dei soggetti deboli verso i quali erano destinati i fondi o per quanto riguarda i progetti programmati.

Il fatto - prosegue la Corte - che solamente 8.424 persone risultano aver effettivamente beneficiato delle prestazioni erogate, evidenzia un’applicazione della legge ancora molto limitata ed estremamente eterogenea a livello territoriale, mostrando, ancora una volta, le difficoltà delle Regioni del mezzogiorno. Una situazione che mette in luce sia l’urgenza di dover determinare i Livelli essenziali delle prestazioni (Leo) da garantire alle persone con disabilità, sia la necessità di controlli idonei a verificare, su tutto il territorio nazionale, la corretta e completa attuazione della legge numero 112/2016, istitutiva del fondo.

“Tale situazione - si legge nella relazione della Corte dei conti - oltre a bloccare l’erogazione delle risorse degli anni successivi per le Regioni inadempienti, con conseguente limitazione dei servizi che potrebbero essere dalle stesse finanziati, lascia aperto il quesito sulla sorte delle risorse non rendicontate. I ritardi e i casi di mancata rendicontazione documentano difficoltà delle amministrazioni territoriali nella gestione delle risorse, le quali possono riguardare proprio l’attività di rendicontazione o, più verosimilmente, le procedure di utilizzazione delle risorse per le finalità alle quali erano destinate".

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