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Il cordoglio

Foro di Reggio Calabria in lutto, è scomparso il giudice Marra

Il ricordo del giornalista Filippo Praticò. Il giudice in passato è stato anche direttore dei giornali cattolici Quarto Piano e L’Avvenire di Calabria. I funerali si svolgeranno lunedì 12 dicembre nella chiesa parrocchiale di Santa Lucia

Foro di Reggio Calabria in lutto. E’ scomparso, lasciando un vuoto immenso e incolmabile nella sua famiglia, ma anche nella comunità cittadina, il giudice Franco Marra.

La sua morte lascia infranti i cuori della moglie Grazia Romeo, della sorella Rosanna con il marito Silvio Merlo. I funerali saranno celebrati lunedì 12 dicembre, nella chiesa parrocchiale di Santa Lucia di Reggio Calabria, con inizio alle ore 10.

Di seguito pubblichiamo il ricordo dell'amico e giornalista Filippo Praticò:

"Oltre a magistrato di grandi qualità, è stato ideatore di tante iniziative d’ispirazione cattolica e socio-culturali di grande valore. Dal 1976 al 1978, Franco Marra è stato sapiente e capace direttore editoriale del settimanale diocesano L’Avvenire di Calabria, voluto dalla figura straordinaria dell’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, monsignore Giovanni Ferro. Un vescovo che operò questa scelta in un’epoca per la società calabrese, nella quale cercò di scuotere le coscienze quando un anno prima, il 30 novembre 1975, mons. Giovanni Ferro firmò e fece diffondere il primo forte documento di impegno sociale e di misericordia: la lettera dei vescovi calabresi dal titolo “L’episcopato Calabro contro la mafia, disonorante piaga della società”. 

E di quella strada maestra di impegno, autore in ogni numero del settimanale della rubrica “La Lanterna”, Franco Marra fece suo l’insegnamento di “chiamare le cose col loro nome, comunicare all’insegna del “ tuo parlare che sia sì sì, no no “, cosa che per il giornalista significa, pur con la necessaria misura di stile e di rispetto per le persone, dare del ladro al ladro e del santo al santo”. Nella direzione laica il giudice Marra ebbe a fianco l’avvocato reggino Michele Salazar, e il compianto catechista monsignor Vincenzo Zoccali.

In un articolo a ricordo di quella esperienza, il direttore Marra pose l’accento sulla scelta dell’arcivescovo Ferro - e a lui comunicatagli dal vicario episcopale dell’epoca, monsignor Italo Calabrò, altra nobile figura del clero di Reggio Calabria -, di nominare alla guida del giornale un “laico” al posto di un sacerdote, e così marcare in quegli anni Settanta, il dispiegarsi di “fenomeni culturali generali così forti come quelli che avevano prodotto il cosiddetto “sessantotto” o fenomeni sociali locali quali quelli che avevano dato vita alla grave destabilizzazione sociale passata alla Storia nazionale come “la rivolta di Reggio” o dei “boia chi molla”.

E dunque “ci fosse bisogno di uno osservatorio ecclesiale diverso da quello del passato, che leggesse la realtà della Chiesa e della società reggina con occhi diversi e formati nei tempi delle trasformazioni. E questi potevano essere gli occhi di un laicato giovane che si era formato nel clima del Concilio Vaticano II, laicato che lo stesso Concilio aveva insegnato senza equivoci che anch’esso era a pieno titolo parte viva della Chiesa di Cristo insieme con la Chiesa istituzionale e ordinamentale”.

Certamente, altro elemento considerato dal vertice della chiesa reggina, è stato il fatto che in quegli anni Reggio Calabria, diocesi e città, era animata da tante iniziative di solidarietà e accoglienza dei fratelli ultimi e in disagio economico e morale: Opera Nomadi, i primi passi della Caritas, dell’Opera Papa Giovanni, Villa Betania, eccetera. Ed assisteva ad un pullulare in tante parrocchie, di testate giornalistiche quasi tutte stampate in ciclostile, e proprio Franco Marra, dal 1971 si trovava alla guida di una redazione che realizzava ogni tre mesi il giornale “Quarto Piano”.

Era questo il luogo dove oltre la redazione, era ospitata la “Fondazione Lucianum”, un complesso di opere che aveva sede in un edificio posto di fronte Piazza del Popolo, accanto la Chiesa di Santa Lucia, una parrocchia guidata da un vulcanico sacerdote reggino, don Domenico Geraci. E di don Mimmo, il giudice Franco Marra è stato immenso fratello di spirito, per tanti anni ne ha sostenuto e accompagnato il cammino nella ideazione e organizzazione di tantissime attività socio culturali e religiose della Parrocchia.

Ampio l’elenco delle opere che portano la firma di don Mimmo Geraci con a fianco Franco Marra: il “Piccolo Teatro del Lucianum”, spettacoli in lingua e in vernacolo e drammaturgia sacra, la Polisportiva dei ragazzi, l’animazione dell’Azione Cattolica; e quindi, la Casa delle anziane, la mensa per i Poveri; la casa estiva di Santo Stefano e poi di Gambarie, il Carnevale del Quartiere, nelle ultime edizioni prolungato lungo le principali vie della città. Quindi, in occasione delle celebrazioni religiose in onore della patrona Santa Lucia, il 13 dicembre di ogni anno, la “Settimana del Quartiere”, un programma di iniziative socio-culturali e politiche di grande valore per la omonima comunità parrocchiale, ma anche per tutta la città, spesso ripetuta e copiata da altre comunità parrocchiali di Reggio".

Il giudice Franco Marra

Nato a Carlentini (Siracusa) il 21 aprile del 1940, venuto ad abitare a Reggio con la famiglia, intorno agli anni ’50, Franco Marra si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Messina nel 1962. Entra in magistratura nel 1970 per dimettersi nel 2010, dopo avere ricoperto importanti incarichi tra cui quello di presidente della prima sezione della Corte d’Appello di Reggio Calabria e di presidente del Tribunale di Palmi. 

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