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La ricorrenza

Fra Gesualdo Malacrinò, a 220 anni dalla morte autenticate le reliquie

Parla padre Pietro Ammendola, ministro provinciale dei cappuccini, e spiega il percorso per il riconoscimento. All'Eremo le celebrazioni per l'anniversario della scomparsa del frate

A 220 anni dalla morte di padre Gesualdo Malacrinò ecco che i suoi confratelli dell'Ordine dei Cappuccini hanno autenticato le sue reliquie. Un riconoscimento importante per un frate che si è speso molto per Reggio Calabria e ancora adesso nel convento della Madonna della Consolazione si sente forte la sua presenza. 

Il 28 gennaio ricorre la commemorazione della sua morte, avvenuta nel 1803, quando il frate aveva 78 anni. Per ricordare frate Gesualdo, ecco che all'Eremo iniziano, oggi,  le celebrazioni e padre Pietro Ammendola, Ministro provinciale dei cappuccini, è lieto della ricorrenza e ricorda il processo per il riconoscimento delle reliquie. 

"Le reliquie non avevano il riconoscimento del postulatore dell'Ordine, per questo io stesso ho portato le reliquie a Roma tre mesi fa e dopo un lungo processo di valutazione ecco che la settimana scorsa sono tornato a prenderle. Adesso c'è il sigillo e la firma di padre Carlo Calloni che riconosce come autentiche queste preziose reliquie del nostro fratello padre Malacrinò".

"Sono il bastone,  - racconta padre Ammendola - il lenzuolo dove fu adagiato il giorno della morte, la disciplina e il terriccio della tomba. Oggetti disposti nelle teche e che da stasera potranno essere ammirati dai fedeli. Dopo saranno sempre conservate, ma visibili, all'Eremo. Raccontano la vita di questo frate che ha incarnato il carisma dei frati cappuccini. Per Reggio Calabria ricordarlo è un impegno, perché con la sua presenza ha contribuito a ricostruire la città dopo il terremoto del 1783. C'è da ricordare, infatti, che mentre furono chiusi i conventi e tutti i frati vennero allontanati, padre Gesualdo decise di restare a Reggio per aiutare le autorità alla ricostruzione della città".

Rifiutata la nomina a vescovo di Martirano nel 1792, accettò quella di ministro provinciale nel 1801. Contribuì così alla ripresa dell’Ordine dei frati cappuccini in Calabria.

Madonna Consolazione padre Gesualdo-2

Il programma delle celebrazioni

Questa sera, 25 gennaio, alle ore 18, all’Eremo, fra Amedeo Gareri, vice postulatore della causa di beatificazione di padre Gesualdo presiederà, alle 18, una celebrazione eucaristica, seguita dalla presentazione della ricognizione e autenticazione delle reliquie. 

Giovedì 26 sarà,  il ministro provinciale dei cappuccini, fra Pietro Ammendola, a presiedere, sempre all’Eremo, una santa messa, seguita dall’adorazione e dalla benedizione eucaristica.

Venerdì 27, dopo la messa celebrata da don Antonio Stranges, parroco di Martirano, ci sarà la rievocazione del Transito di fra Gesualdo avvenuto alle 19 del 28 gennaio 1803. 

Il giorno della commemorazione del Venerabile padre Gesualdo sarà l’arcivescovo metropolita monsignor Fortunato Morrone, a presiedere alle 18 una santa messa, sempre presso il Santuario della Madonna della Consolazione.

La messa sarà preceduta dalla preghiera alla Patrona e dalla recita delle litanie composte proprio da Padre Gesualdo. Domenica 29 gennaio, infine, il Santuario dell’Eremo vivrà ancora nel ricordo del frate reggino. Subito dopo la messa delle 18, presieduta da monsignor Luigi Renzo, sarà presentato il libro “Santi e beati calabresi” dello stesso vescovo emerito della diocesi di Mileto - Nicotera - Tropea.

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