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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

E' il giorno del dolore, lacrime e applausi al funerale di Carlo: "Ha amato la vita fino all'ultimo"

Si sono svolti nel pomeriggio nella chiesa di San Domenico i funerali di Carlo Alberto Restuccia. Il ragazzo è morto in seguito a un incidente stradale, avvenuto nei pressi di San Leo

Oggi è il giorno del dolore, forte e incomprensibile. Il giorno dei ricordi che riaffiorano e accarezzano il cuore e i volti rigati dalle lacrime. La città si è stretta attorno ai familiari di Carlo Alberto Restucia, il 24enne, morto in seguito all'incidente stradale, avvenuto lunedì scorso sulla Nazionale, nei pressi di San Leo. 

L'incidente

Le lesioni irreversibili non gli hanno dato scampo, e dopo il coma irreversibile, in cui era piombato, a causa dei gravi traumi subiti nel violento impatto, i genitori hanno deciso che "Carletto", il loro ragazzo, dagli occhi buoni e dal cuore nobile, avrebbe dovuto continuare a esserci, per regalare ancora una volta i suoi sorrisi indimenticabili.

Da qui la decisione di un gesto di grande generosità e vero amore, l'espianto degli organi che andranno a riaccendere la fiammella della speranza nella vita di chi ha un solo desiderio: uscire dal buio. Il rene, in particolare, sarà impiantato ad una bambina di 10 anni che, da diverso tempo, viveva in lista d’attesa.

La decisione dei familiari

Oggi, in tanti hanno voluto presenziare ai funerali per dare l'ultimo saluto al figlio che tutti avrebbero voluto avere, all'amico di una vita e compagno di tante avventure. Il feretro è entrato nella Chiesa di San Domenico, accompagnato a spalla dagli amici più cari.

L'espianto degli organi

L'omelia

"Siamo qui - ha detto don Tonino Sgrò  - per chiedere a Dio la forza per accettare questo dolore ma anche la capacità di trasformarlo in un amore più grande, in un amore che si dona perchè Carlo si è donato in vita e lo sappiamo tutti si è donato anche nella morte. Il suo cuore continua a battere, i suoi organi stanno dando vita ad altre persone". 

"Questa realtà - ha continuato il sacerdote - questo dono non sa di morte, ma profuma di vita. Ci stringiamo attorno alla famiglia, ai gentitori, alla mamma Giovanna, al fratello, alla nonna, a tutti i parenti, lo facciamo noi come comunità cristiana, lo fanno gli amici di sempre che vivono oggi la perdita di un fratello.

La vita non è tolta ma trasformata, abbiamo bisogno di occhi nuovi per cogliere in questa morte, la promesssa di vita. Carlo da quando è nato ha ricevuto tanti abbracci, dai genitori, da quella mamma con cui c'è stato fin dall'inizio un legame profondo, intimo, oltre quello che ci si aspetterebbe.

Lui, nel corso della vita ha rivestito noi di tanti abbracci e avremmo voluto che continuassero per tanto tempo ancora. Carlo se n'è andato dal nostro sguardo - ha proseguito don Tonino - in maniera prematura, in maniera imprevedibile. Imprevedibile, come era lui. E' morto per come era, sempre oltre, sempre avanti. Non riuscivi a contenerlo, ti stupiva".

"Carlo ha amato la vita fino all'ultimo - ha concluso don Sgrò - e ci ha insegnato che la vita vale se si dona e tutto quello che nella tua vita non è dono sa di morte. Questa è la sua lezione più bella. Grazie all'amore della sua famiglia che ha dato continuità ai valori, agli ideali di Carlo, oltre ad averglieli ispirati, Carlo si è donato anche dopo la sua pagina terrena".

Il messaggio della cugina Sofia

"Carlo è amore. E chi ha conosciuto Carlo, non può che confermarlo. Carlo è la bontà, è l'altruismo. Carlo è sensibile, fragile e delicato. Una ventata di aria fresca, è il vassoio di cornetti caldi appena ti svegli la mattina, è il sole in una giornata di piggia, è un lancio senza paracadute, è dinamite, è il bello e cattivo tempo.

Carlo è lo stupore e tutto quello che non ti aspetti. Carlo ha sempre le braccia aperte, Carlo non ti abbandona. Pronto a dare la tua vita per te. Credo che tutti noi siamo di passaggio, le persone escono ed antrano inevitabilmente nelle nostre vite lasciando qualcosa.

Carlo ha posseduto ogni secondo che questo mondo gli poteva dare. Carlo ha vissuto. Fate tesoro di quello che Carlo ha lasciato nelle vostre vite. Quando riaffiorerà ilsuo ricordo non siate tristi, lui non lo vorrebbe. Ricordate il suo sorriso, così contagioso  che ne farà fiorire uno anche sui vostri volti. Cercatelo nelle azioni più banali, lui sarà lì". 

Le immagini: la salma lascia la Chiesa

Prima di lasciare la Chiesa, la voce di Carlo, che amava la musica e la sua chitarra, ha riecheggiato per l'ultima volta tra le navate di San Domenico: "Avrai sorrisi sul tuo viso come ad agosto grilli e stelle, storie fotografate dentro un album rilegato in pelle...Avrai".  

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