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Venerdì, 29 Marzo 2024
La denuncia

Istituzioni unite per risolvere i problemi idrici nel carcere di Arghillà

La garante Giovanna Russo soddisfatta dell'incontro con il direttore degli istituti penitenziari e il responsabile Sorical

Sinergia istituzionale per prevenire disservizi idrici nella casa circondariale di Reggio. E' stato il tema del incontro tra la garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune, avvocato Giovanna Francesca Russo, il direttore degli Istituti penitenziari Carrà e il responsabile Sorical Berna, alla presenza del coordinatore Mof Roberto Costantino e dell’avvocato Carmelo Lazzaro (ufficio del Garante), tenuto la scorsa settimana presso la sede istituzionale di Palazzo San Giorgio per discutere di alcune problematiche riscontrabili sin dall’apertura del plesso Arghillà del penitenziario reggino.

Nel periodo natalizio, infatti, per un guasto tecnico, la popolazione detenuta si era ritrovata senz’acqua; e sebbene il problemafosse stato risolto rapidamente, un disservizio imprevedibile genera comunque all’interno di un istituto penitenziario tensioni maggiori per le persone ristrette. Per questo i partecipanti all'incontro hanno valutato una maggiore disponibilità di acqua potabile per singolo detenuto al fine di prevenire possibili criticità che si sono sempre presentate maggiormente nei mesi estivi.

La garante Giovanna Russo

Il coordinatore Mof ed il geometra Berna hanno relazionato con specificità tecnica le necessità e le peculiarità del sistema idrico e le condotte, nonché di riserva dei pozzi che servono l’istituto di Arghillà. Carrà e Russo, nel merito delle loro competenze istituzionali si sono dichiarati soddisfatti del pronto intervento Sorical e soprattutto della disponibilità, competenze e umanità dimostrate per il futuro.

Commenta la garante in una nota: "Il direttore Carrà è sempre molto attento a che i possibili ed imprevedibili disagi che si manifestano, non comprimano i diritti fondamentali delle persone recluse".

"L’acqua - conclude - è un bene primario fondamentale e l’assenza della stessa crea disagi rilevanti in termini di igiene e salubrità per la persona e per i luoghi, riscontrare attenzione e disponibilità concrete per la risoluzione del problema e per una attenta programmazione futura è un segno di grande civiltà a tutela dei diritti fondamentali di ogni singola persona".

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