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Giovedì, 28 Marzo 2024

Cocaina per oltre 500 chili nascosta nell'agrumeto: in manette il figlio del boss Molè |VIDEO

Rocco Molè, 25enne, arrestato dalla Mobile, è il figlio del capo cosca di Gioia Tauro. I panetti di droga marchiati "Tim" e "Real Madrid" erano nascosti dentro un capannone e interrati fra gli alberi di agrumi

La polizia ha arrestato Rocco Molè, giovane figlio 25enne del capo cosca  di Gioia Tauro Girolamo Molè: recluso in carcere per scontare un ergastolo. Ad inchiodare il giovane alle proprie responsabilità sono stati gli investigatori della sezione criminalità organizzata della squadra mobile reggina che, in collaborazione con i colleghi del commissariato di Gioia Tauro, hanno scoperto all’interno di un capannone, ubicato in un agrumeto di proprietà di Rocco Molè, e nascosto nel terreno un ingente quantitativo di cocaina. Panetti, contrassegnati con il logo “Tim” o con il noto della nota squadra di calcio spagnola “Real Madrid” per oltre 500 chilogrammi lordi.

L'arresto per detenzione di cocaina

Rocco Molè, che si è assunto la responsabilità di tutto, è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo di cocaina. L’operazione di polizia - coordinata dalla procura della Repubblica di Palmi diretta dal procuratore Ottavio Sferlazza - trae origine da alcune perquisizioni eseguite dagli investigatori della polizia di Stato presso un capannone e alcuni terreni nella disponibilità di Rocco Molè in località Sovereto di Gioia Tauro. Le attività di polizia giudiziaria condotte dalla squadra mobile, sotto le direttive del sostituto procuratore di Palmi Daniele Scarpino, si sono concluse con esiti di assoluto rilievo.

La droga dentro le ceste e sotto terra

Infatti, all’interno del capannone, dentro alcune ceste di plastica sono stati rinvenuti 150 panetti di cocaina sistemati, due per ogni busta di cellophane termosaldata, in 75 pacchi. Le perquisizioni estese ad alcuni fondi coltivati ad agrumeto nelle vicinanze del capannone - anch’essi nella disponibilità di Rocco Molè – consentivano di individuare un ulteriore ingente carico di cocaina, occultato al di sotto della superficie del terreno.

Panetti marchiati "Tim" o "Real Madrid"

Determinante ai fini del ritrovamento del carico di droga è stata l’arguzia e la spiccata esperienza di settore che portava gli operatori della squadra mobile ad accorgersi che in determinato punto la superficie del terreno appariva manomessa. Le conseguenti operazioni di scavo portavano alla luce altri 340 panetti di cocaina contenuti in pacchi di plastica sigillati. Alcuni pacchi riportavano il logo “Tim”, altri quello della nota squadra di calcio spagnola “Real Madrid”.

Sequestrati olte 500 kg di droga

Gli esami speditivi di polizia scientifica consentivano di accertare che la sostanza rinvenuta in panetti era cocaina e che il peso complessivo degli stessi era di 537,526 kg lordi. Ulteriormente estesa all’abitazione di Rocco Molè a Gioia Tauro, la perquisizione consentiva di procedere al rinvenimento e sequestro di un ingente quantitativo di marijuana, custodita all’interno di 53 involucri elettro saldati, per un peso complessivo di 24,624 kg. lordi. Nell’ambito delle attività veniva notificata a Rocco Molè anche una denuncia di semina di cannabis sativa, vidimata il 20 giugno dello scorso anno.

Rocco Molè in carcere

Di fronte all’evidenza del rinvenimento dell’ingente quantitativo di cocaina all’interno di una struttura e nei luoghi a lui riconducibili - di cui possedeva le chiavi di accesso - Rocco Molè, che era presente sul posto nel corso delle perquisizioni, dichiarava spontaneamente agli investigatori della squadra mobile di essere l’unico detentore responsabile della quantità di droga sequestrata, sicché veniva tratto in arresto e tradotto, al termine degli accertamenti di rito, presso la casa circondariale di Palmi, a disposizione della competente autorità giudiziaria. Nelle scorse ore, il  gip presso il tribunale di Palmi ha convalidato l’arresto di Rocco Molè e su richiesta della locale procura della Repubblica ha applicato allo stesso la misura cautelare della custodia in carcere. 

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