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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Gioia Tauro

Rilancio del porto di Gioia Tauro: è partita la demolizione di tre vecchie gru

A fine estate dalla Cina arriveranno quelle di ultima generazione che saranno in grado di lavorare 23 file di contenitori su navi capaci di trasportare oltre 20 mila teus

Continua il lavoro di riqualificazione e rilancio del porto di Gioia Tauro. Dopo aver avviato l’ammodernamento del parco mezzi, attraverso il rinnovo di 40 straddle carrier operanti sul piazzale, si sta procedendo alla demolizione di tre gru di banchina obsolete, come da
cronoprogramma, già presentato dal nuovo terminalista MedCenter Container Terminal all’Autorità portuale di Gioia Tauro, guidata dal commissario straordinario Andrea Agostinelli.

Saranno sostituite, a fine estate, da altrettante gru di ultima generazione che, giungendo dalla Cina, saranno in grado di lavorare 23 file di contenitori su navi capaci di trasportare oltre 20 mila teus. Le complesse operazioni di demolizione stanno coinvolgendo uno staff di specializzati professionisti, chiamati a garantire la riuscita della delicata attività di sezionamento in diverse parti della struttura delle tre gru.

Per dare, altresì, adeguata sicurezza e coordinata gestione, i lavori sono vigilati e supportati dagli uomini della Capitaneria di porto di Gioia Tauro che, con una propria ordinanza, ne sta supervisionando le operazioni. Grande soddisfazione, per la fattività e concretezza del rispetto del cronoprogramma d’investimento del nuovo terminalista, del commissario straordinario, Andrea Agostinelli, che ha sottolineato come “il porto di Gioia Tauro si stia dotando di un ulteriore e innovativo equipaggiamento infrastrutturale, sostenuto altresì dai lavori, messi in campo
dall’Autorità portuale, di livellamento dei fondali del canale portuale e di manutenzione ordinaria e straordinaria del suo piazzale.

"Si tratta - ha concluso Agostinelli - di un complesso e armonico programma di sviluppo che servirà a rendere il nostro porto maggiormente competitivo, affinché possa ritrovare la sua naturale leadership nel Mediterraneo”.

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