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Lutto

Giornalismo, è morto a Reggio Calabria Amedeo Ricucci

Combatteva contro un tumore. E' collassato nella camera d'albergo, vani i soccorsi

Era giunto in città Amedeo Ricucci, il giornalista calabrese, storico inviato della Rai per realizzare uno speciale del Tg1 sulla 'ndragheta, ma la morte l'ha colpito improvvisamente. 

Amedeo Ricucci, nato a Cetraro, aveva 63 anni e da tre anni stava combattendo contro un tumore al fegato e un altro al polmone, che lo aveva aggredito negli ultimi mesi, ma stamattina è improvvisamente collassato nel bagno dell'albergo e così lo ha trovato l'operatore, che era sopraggiunto per accompagnarlo in ospedale.  

Una vita spesa per il giornalismo e anche a quest'ultima trasferta, malgrado i problemi di salute, Ricucci non aveva voluto rinunciare credendo sempre nel proprio mestiere e nella ricerca dei fatti e della verità. E' sempre stato sul campo e infatti,  il 3 aprile 2013 è stato sequestrato in Siria, assieme ai colleghi Elio Colavolpe, Susan Dabbous e Andrea Vignali, dagli uomini del Fronte al-Nuṣra affiliato all’Isis, e liberato assieme a tutti gli altri 11 giorni dopo.

Ha ricevuto tantissimi premi tra cui: il Premio Javier Valdez (2020), il Premio Speciale della Giura al Religion Today Film Festival (2020), il Premio Carlo Azeglio Ciampi “La Schiena dritta” (2019), il Premio Acqui Storia (2019) per La storia in TV, il Premio “L’Anello Debole” al Capodarco l’Altro Festival 2018, il Premio Ilaria Alpi (2001), il Premio Internacionale de la Convencion (Cuba, 2015), il Tv Festival di Bar, Montenegro, (2010), il Premio Giornalisti del Mediterraneo (2012 e 2015) ed anche il Premio “La Matita Rossa e Blu” della Fondazione Falcomatà (2013).
 

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