La leishmaniosi viscerale lo stava uccidendo, salvato dai medici del "Tiberio Evoli"
L'equipe del reparto di Medicina generale ha individuato la causa dello strano malessere di un 49enne. L’uomo è stato dimesso e si avvia alla guarigione, l'Istituto superiore di sanità si complimenta con i medici
I medici del reparto di Medicina generale dell’ospedale Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo hanno diagnosticato e curato un paziente affetto da leishmaniosi viscerale. Dopo oltre quattro settimane di accertamenti senza esito, un quarantanovenne si è presentato al presidio ospedaliero in condizioni gravissime, con perdita di peso di circa 20 chili, intensa sudorazione notturna, compromissione ematologica midollare e uno stato febbrile inspiegabile.
L’uomo era anche affetto da epatite C trattata farmacologicamente e la sua milza aveva raggiunto dimensioni abnormi. In prima battuta si era pensato ad una malattia ematologica neoplastica ma, grazie all'intuizione e alla tenacia dei medici, le indagini sono state concentrate sulla possibilità che si trattasse di leishmaniosi.
Nonostante l’impossibilità di inviarlo presso un centro specialistico a causa dell’emergenza Covid-19, l’equipe del presidio di Melito Porto Salvo, composta dalla responsabile Consolata Caserta e dai dirigenti medici Isabella Tarzia, Giuseppe Meduri, Anna Scordo, Piero Lipari, Bruno Carerj, Enzo Aronne e Arcangelo Monopoli, ha curato il paziente con la terapia adeguata che ha portato miglioramenti immediati, già dopo il primo ciclo. L’uomo è stato dimesso e si avvia alla guarigione, dovrà recarsi in ospedale per completare il trattamento una volta a settimana per altre 3 settimane. Anche l’Istituto Superiore di Sanità, a cui è arrivata la notifica, si è complimentato con i sanitari.