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Giovani fermenti, si progetta il nuovo centro giovanile all’interno di un bene confiscato

Il progetto dell'assessorato comunale alle Politiche giovanili, finanziato da Anci e realizzato in partenariato con Apice

Nascerà in città un nuovo centro di aggregazione giovanile, in un bene confiscato. Per pensarlo e realizzarlo in base alle esigenze del territorio e dei giovani ecco che si è pensato di fare una programmazione partecipata del progetto. Così ecco che la sala dei Lampadari Italo Falcomatà di Palazzo San Giorgio diventa il teatro del primo incontro di programmazione partecipata del progetto "Giovani fermenti. Per il Bene Comune". Un'attività coordinata dal Comune di Reggio Calabria, con l'assessorato alle Politiche giovanili guidato da Giuggi Palmenta, realizzato in partenariato con Apice - Agenzia di Promozione Integrata per i Cittadini in Europa, e finanziato dall'Associazione nazionale dei Comuni Italiani.

Il progetto prevede la realizzazione di un centro giovanile all’interno di un bene confiscato, primo ed unico nel suo genere in città, sul modello degli European youth center. Uno spazio dedicato alla socializzazione, alla cultura e allo svago, con un sober bar, spazi per la lettura, la musica e il relax, attrezzature per eventi, riunioni, progetti europei, attività di volontariato ed un'area dedicata al co-working. Il tutto completamente a disposizione della comunità giovanile del territorio.

Il primo incontro è stato anche l'occasione di presentare il logo del progetto, formato dalle lettere G, di giovani, e dalla F, di Fermenti,  unite nella figura stilizzata di un uccello, animale che è da sempre simbolo di libertà e leggerezza, ma anche di forte istinto e cambiamento.

Durante l'incontro, facilitato da Alessandra Coppola, presidente Apice, insieme a Silvia Cotroneo, youth worker, con il supporto dei volontari italiani ed europei presenti, è intervenuta l'assessora Giuggi Palmenta per raccontare i motivi che l'hanno spinta a scegliere di cimentarsi in questa sfida insieme prima alla dirigente Carmen Stracuzza e successivamente a Daniela Roschetti insieme alla Rup Maria Ripepi, il cui lavoro è stato ed è fondamentale.

La presidente di Apice Alessandra Coppola ha illustrato i contenuti del percorso, spiegando ai tanti giovani intervenuti le opportunità offerte dal progetto partecipativo e le sue finalità. Un percorso articolato in tre fasi, che prevede una serie di attività promosse dall'amministrazione comunale e condivise con gli stessi ragazzi che hanno scelto di partecipare al gruppo.

Presente all'incontro anche il consigliere Nino Malara, presidente della commissione comunale Politiche giovanili, che ha contribuito alla realizzazione del progetto occupandosene nel corso di alcune sedute durante la sua fase embrionale, quando il bando di Anci si trovava ancora in fase di pubblicazione, e successivamente non appena è stata trasmessa la comunicazione dell'ammissione a finanziamento del progetto.

"Il progetto "Giovani Fermenti. Per il bene comune" - ha affermato l'assessora Giuggi Palmenta - è una grande opportunità perché tra le altre cose, rafforza e risponde alle linee di mandato dell'amministrazione Falcomatà, che guarda in modo specifico allo sviluppo locale attraverso azioni positive ed esperienze di progettualità giovanile e appunto di partecipazione giovanile. L'occasione del primo incontro è stata utile anche per tornare a parlare di youthworker e di competenze per l'educazione non formale, concetti nient'affatto scontati su un territorio come il nostro dove i giovani rappresentano certamente la risorsa primaria per le politiche dello sviluppo sulla città che abbiamo disegnato e che vogliamo realizzare proprio insieme a loro".

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