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Venite in vacanza qui, sui social è un passaparola vincente

"Surpising Calabria" e tante altre community nascono con la missione di attirare turisti sfatando l'immagine negativa della regione

Quest’estate la Calabria si è risvegliata meta turistica sponsorizzata dai media internazionali e per la prima volta scoperta dai turisti italiani e stranieri. Scoperta, sì, è proprio la parola giusta, perché molti, prima di averlo letto su Vanity Fair o National Geographic neanche sospettavano l’esistenza di località per loro davvero segrete, al di fuori di quelle note e competitive come Tropea o Scilla.

Pregiudizi ed etichette sono però duri a morire, e adesso per fare pubblicità alla Calabria scendono in campo i social con una pattuglia di gruppi dedicati alle bellezze della regione, che con il loro ottimo riscontro di follower stanno dimostrando come qui non abbiamo nulla da invidiare alle star meridionali come Puglia e Sicilia - anzi possiamo persino riuscire a dirottare dalle nostre parti qualcuno di quei visitatori che, come al solito, erano capitati solo di passaggio.

Le community che rifiutano il disfattismo e mostrano bellezza

Una community molto prolifica è Surpising Calabria, avviata da Roberto Sottile e che in tre anni ha raggiunto 55.000 iscritti. L’ideatore è noto sul web anche come Robert Hood, e la sua foto profilo con un personaggio arciere ricorda quella dell’avventuroso giustiziere che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Metafora, forse, della nostra regione defraudata di ciò che meriterebbe, ma al di là del gioco di parole su questo nickname, i post del gruppo sono firmati con nomi e cognomi reali. Soprattutto sono verissime le recensioni dei luoghi dove i turisti lasciano un pezzo del cuore. Non è una fiaba: finalmente i visitatori arrivano e non se ne vogliono andare, anzi già pensano alla prossima vacanza calabrese. In un ideale giro italico, la Calabria che veniva tradizionalmente lasciata per ultima o come riempitivo, ora nei post pubblicati dai turisti è descritta come indimenticabile e obiettivo di ritorni anche da parte di chi solitamente preferisce variare destinazione. Una sorta di nostalgico mal di Calabria, che a sorpresa ci vede dare punti anche alle vicine latitudini trendy, come Campania e Puglia.

Lo conferma Roberto, che raggiungiamo telefonicamente mentre si gode gli ultimi scampoli di ferie sulle spiagge di Capo Vaticano, da primo estimatore di quei paesaggi meravigliosi pubblicati ogni giorno a ripetizione sul gruppo Facebook Surprising. “Non c’è trucco – spiega – sono vere le foto e anche i commenti, e mi rende felice che provengano da persone che fino a pochi anni fa erano diffidenti verso la Calabria”.

E’ stata questa la molla che ha spinto Roberto, viaggiatore di lungo corso e ormai esperto, ad aprire la pagina, per contrastare una mentalità endemica distruttiva e lamentosa, radicata principalmente nei calabresi: “Lo avevo notato facendo un paragone con le altre regioni, dove i problemi esistono pure lì ma sono compensati valorizzando i lati buoni. Un siciliano tende ad elogiare la sua terra e, quando può, a nascondere le cose che non vanno, noi calabresi invece facciamo il contrario. Appartengo a una generazione cresciuta nel pensiero generale che in Calabria non ci sia niente, ed è questa mentalità a condizionare anche il modo in cui ci vedono gli altri”.

Sottile, originario della provincia cosentina ma residente a Falerna, ha deciso di dare un segnale in controtendenza. “L’ho fatto per passione – racconta – ma pure per sopperire all’esclusione della Calabria dai circuiti mediatici e negli ultimi anni dal web, dove i nostri luoghi non si vedevano mai. Ricordo che tempo fa un giornalista del Nord me lo disse chiaramente, ammettendo che la Calabria fa audience solo per fatti di criminalità, corruzione e arretratezza. Notizie belle da questo territorio loro non sono abituati nemmeno a immaginarle”.

Lo sappiamo, per l’opinione pubblica siamo brutti, sporchi e cattivi. Ma qualcosa è cambiato. “Ho sentito parole bellissime dagli stranieri – continua Roberto – sono mentalmente più liberi e mi hanno aiutato a capire cose di cui io stesso da calabrese non mi accorgevo. Ad esempio, il fatto che noi sembriamo chiusi e solitari. Molti turisti esteri si domandano come mai una terra così bella sia sconosciuta e poco visitata… sono convinti che siamo noi a non volere che la gente arrivi!”

Surpising non è l’unico gruppo che fa promozione del territorio calabrese e opera in sinergia con le altre pagine, che in questi mesi estivi si moltiplicano a pieno ritmo. Ad accomunarle è l’obiettività, ovvero non esagerare per essere credibili e affidabili. “Io dico sempre – spiega Roberto – che non dobbiamo fare post campanilisti, ma guardare la Calabria con occhio esterno, come se fossimo turisti”.

Qualche zona fa un po’ la parte del leone, ad esempio la Costa degli Dei e Scilla, e ci sta. Ma scorrendo i post ci sono anche siti inediti per il grande pubblico come Brancaleone, il parco archeologico dei Tauriani a Palmi, le cascate di Bivongi, i calanchi bianchi di Palizzi, i tafoni di Calanna e angoli di una Reggio “bellissima ma poco valorizzata, una cenerentola che è quasi emblema della condizione di tutta la Calabria”.

La missione dei gruppi social è presentare in modo completo l’offerta della regione, puntando su una diversità tra mari e monti che non ha uguali (“sono passato dalla Siberia ai Caraibi, mi ha detto una persona che ha sorvolato la Calabria”).

E’ il progetto di un turismo sostenibile, che non imita modelli irraggiungibili. “La mia esperienza di viaggiatore – continua Roberto Sottile – mi ha insegnato che esistono due tipi di turisti. Quelli che cercano servizi e lusso è facile prevedere che saranno delusi dalla Calabria e non torneranno. A noi interessano quei turisti che amano la scoperta, la natura incontaminata, le cose semplici. Una tipologia in crescita, e la Calabria deve attirare proprio queste persone. Posso assicurare che si innamorano dei nostri luoghi, tanto da fare cose che noi non faremmo. Una volta ho dato indicazioni a una coppia per raggiungere Roghudi vecchio, ma pensavo che si sarebbero scoraggiati. Invece ci sono andati davvero e l’hanno trovato un borgo bellissimo”.

I turisti s'innamorano, le polemiche durano poco

Se il turismo di massa non è nelle corde calabresi e rischia persino di deturpare il “prodotto” di una regione selvaggia e genuina, quello a misura d’uomo è il punto d’arrivo di un lungo lavoro di programmazione. A mettere i bastoni tra le ruote c’è purtroppo qualche tentativo di cattiva nomea, transitato anche per questa tranquilla community. Ma le malelingue vengono subito messe a posto. “Da cinque anni – commenta Roberto - siamo primi per numero di spiagge bandiera verde, cioè quelle più confortevoli per le famiglie. Ma non se ne parla mai, mentre appena si rompe un depuratore si scatenano le foto del mare inquinato. Se lo facciamo noi qui, pensiamo a quale opinione potrà farsi chi non conosce la Calabria. Ricordo una signora marchigiana che aveva paura di venire perché le avevano detto che rischiava di subire il furto dell’auto”. La soddisfazione più grande arriva però dalle lodi di visitatori pugliesi e siciliani. Quando son loro a riconoscere la bellezza di una terra turisticamente concorrente vuol dire che il messaggio funziona.

Una polemica social di questi giorni è scoppiata sul presunto aumento dei prezzi di ristoranti e lidi in quest’estate di crisi, dove però alle località calabresi non è consentito di adeguarsi ai rincari. Men che meno montarsi la testa e fare come Rimini o Capri. L’accusa di un’utente che denunciava scontrini folli in alcune aree della regione è stata smentita chiamando a raccolta i seguaci della pagina, che hanno dichiarato esattamente il contrario. “E’ una provocazione – dice Roberto Sottile – perché so bene quali siano i prezzi in Calabria e che la situazione non era quella segnalata dalla signora. Certo ci sono eccezioni, ma se uno stabilimento costa caro a Forte dei Marmi, dove il mare è molto meno bello del nostro, perché non dovrebbe essere lo stesso a Tropea, che quest’anno ha fatto il pieno di titoli positivi? Paghiamo il prezzo di una generale dissonanza cognitiva verso questa regione”

Se cerchiamo i gruppi che hanno nel nome la Calabria, potremo immergerci in panorami mozzafiato e report lusinghieri. Per chi vuole criticare ad ogni costo è stata creata una community parallela, adibita ai disfattisti cronici, dove sversare malumori e pessimismo non graditi a chi ama e sostiene questa terra.

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