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Le guide del parchi si ritrovano e chiedono di essere riconosciute

Due giorni di approfondimento in Aspromonte per gli operatori provenienti da tutta la Calabria, appello rivolto al presidente Occhiuto: "Occorre un confronto con la Regione per il riconoscimento del ruolo"

Si è svolto dal 4 al 5 marzo, nel Parco nazionale d'Aspromonte, il primo incontro regionale delle Guide parco calabresi, promosso dal Coordinamento guide parco Calabria, nato nel 2018 e composto dalle tre associazioni di guide ufficiali di Sila, Pollino e Aspromonte.

"La scelta del luogo - riporta una nota degli organizzatori - non è stata un caso, è stato infatti definito insieme per rimarcare la vicinanza di tutte le guide, figure professionali del mondo dell'escursionismo, rispetto a quanto accaduto nell'estate del 2021 ai boschi del Parco d'Aspromonte. Due giorni che hanno avuto lo scopo di vedersi, confrontarsi, definire insieme un percorso di crescita, e scoprire ulteriormente il territorio regionale".

L'arrivo il venerdì pomeriggio, con l'invito aperto a tutti i soci di Aigae, Lagap e Assoguide (le maggiori associazioni di categoria), ha permesso di scambiarsi opinioni in plenaria partendo dalle introduzioni fatte dai coordinatori delle tre associazioni: Luca Lombardi per l'associazione delle guide ufficiali del Parco nazionale d'Aspromonte, Giovanni Vizza per l'associazione delle guide ufficiali del Parco nazionale della Sila ed Andrea Vacchiano per l'associazione guide ufficiali del Pollino.

Tre sono stati i temi principali: promozione delle montagne calabresi e delle aree protette, riconoscimento della categoria a livello regionale, difesa della biodiversità. Sono stati definiti dei punti in comune che il coordinamento guide Parco Calabria porterà avanti e che daranno il via al prosieguo di questo cammino insieme al resto della programmazione annuale. Tra tutti, sicuramente, il flusso di visitatori che le nostre aree protette stanno sopportando e che presto dovrà essere più attentamente considerato, visto anche l'importanza degli ecosistemi presenti nei nostri Parchi; così come la fruizione dei mezzi a motore e del cicloturismo rispetto ai sentieri per l'escursionismo classico; e ancora la necessità di divulgare e sensibilizzare ulteriormente le popolazioni locali, anello fondamentale della catena che deve funzionare per far sì che il territorio sia tutelato e presidiato.

Altro aspetto importante il tentativo di instaurare un confronto con la Regione Calabria per un riconoscimento, tramite un elenco ricognitivo, della figura di guida ambientale escursionistica, che ancora oggi vive una situazione ambigua che è urgente risolvere.

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