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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Centro

Hospice Via delle Stelle, il grido d'allarme del sindacato e della politica

La struttura sanitaria è nuovamente in crisi serve urgentemente un contratto con la Regione per risolvere la situazione difficile non solo per gli operatori ma anche per i malati

L'Hospice Via delle Stelle è nuovamente in grave crisi. I dipendenti non percepiscono lo stipendio da mesi e anche i fornitori hanno difficoltà a garantire i beni di prima necessità per una struttura sanitaria di eccellenza e che garantisce le cure palliative.

Non è la prima volta che l'Hospice si trova in difficoltà. Adesso la Uil e il suo segretario Nuccio Azzarà lanciano un grido d'allarme e chiedono al prefetto, al sindaco e all'arcivescovo di intervenire urgentemente per porre fine a queste criticità. Per la Uil una eventuale chiusura dell’Hospice avrebbe conseguenze negative su tutta la collettività metropolitana, pertanto, "l'ambito non può essere esclusivamente vertenziale ed essere circoscritto a mera dinamica di carattere sindacale tesa alla difesa dei sacrosanti diritti di ben 52 operatori sanitari, ma presuppone un corale coinvolgimento di tutte le istituzioni e della società civile". 

Il sindacato chiede “a tutti i politici reggini che non facciano mancare il proprio contributo indispensabile per una veloce soluzione del problema. Al commissario dell’Asp, per le sue proprie competenze, “chiediamo la disponibilità a mettere a disposizione della delicata vertenza la sua indiscutibile esperienza accumulata nel tempo anche in importanti ruoli regionali. Infine, ma non per ultimo, la Uil, chiede all’arcivescovo di Reggio-Bova monsignor Fortunato Morrone, da poco insediatosi, di far sentire, sull’argomento, la sua amorevole voce di Pastore di una comunità che pur afflitta da tanti mali non ha perso la speranza in un mondo più solidale e migliore". 

Nuccio Azzarà nel ripercorrere la vicenda spiega: “Questa organizzazione sindacale più volte si è occupata delle criticità inerenti la struttura sanitaria Hospice Via delle Stellenel tempo numerose sono state le denunce trasmesse alle autorità competenti su aspetti relativi alle responsabilità di ordine gestionale divenute una delle cause a cui va addebitato quello che oramai si sta profilando quale ineluttabile fallimento. Nonostante le innumerevoli difficoltà discendenti dal mancato perfezionamento di un contratto di accreditamento con la Regione Calabria, il solo strumento utile a garantire regolarità alle prestazioni sanitarie erogate e continuità anche sotto il profilo economico, si perpetuano pratiche inconciliabili con uno stato di crisi conclamato quali il ricorso ad ulteriori assunzioni a tempo indeterminato, stipula di doppi contratti a consulenti esterni, pagamento di corsi di formazione".

"Se si è giunti ad un punto di elevatissima difficoltà, - aggiunge Azzarà - va ribadito senza infingimenti che palesi appaiono le responsabilità del livello gestionale interno che, prescindendo dall’auspicabile soluzione del problema, andrebbe senza indugio rimosso e sostituito. Molte sono state le iniziative della Uil  nelle quali anche pubblicamente venivano denunciate le altrettante indiscutibili colpe fatte registrare dal livello regionale, iniziative intraprese sempre e comunque a difesa di un presidio importante nell’ambito delle cure palliative, di un bene di assoluta rilevanza sanitaria e sociale che oramai per la grande professionalità ed umanità dei propri operatori si è guadagnato un posto nel cuore dei reggini.  

“Gli stessi operatori che per l’insipienza di chi preposto, di una non comune capacità a perseverare nell’errore, aspettano da quattro mesi la corresponsione di uno stipendio, alla stessa stregua dell’impossibilità che registrano i fornitori ad approvvigionare dei beni di prima necessità la struttura. A rendere ancora più marcata e paradossale la situazione è il fatto che nel novembre del 2019 l’Hospice aveva superato a pieni voti la verifica ispettiva della regione atta a certificare le condizioni di idoneità complessive e propedeutiche all’avvio delle pratiche necessarie all’accreditamento con il servizio sanitario regionale.

Nei 17 mesi successivi non si è riusciti a mettere attorno allo stesso tavolo Regione, Asp e vertici della struttura, non si è stati all’altezza di indire un incontro per dirimere ogni controversia e sottoscrivere un decisivo contratto che ponesse fine ad una storia infinita”.  Occorre agire per sottoscrivere un contratto serio e che faccia vivere adeguatamente l'Hospice Via delle Stelle, non solo per gli operatori, ma anche e soprattutto per i tanti cittadini-malati che sono costretti a far ricorso. 

L'appello dei consiglieri di S'intesi 

Sulla vicenda intervengono anche i consiglieri Mario Cardia e Marcantonino Malara, del  gruppo S'intesi, che evidenziano: "lo stato di enorme sofferenza dell'Hospice Via delle Stelle non è stato nient'affatto risolto. Al contrario di quanto avrebbero voluto far credere le dichiarazioni pubbliche rilasciate a mezzo stampa in piena campagna elettorale per le comunali reggine, esattamente un anno fa, da un deputato nostrano ("l'abbiamo salvato per sempre", dichiarava trionfale), la situazione della storica struttura di Reggio Modena nell'ultimo anno non è per nulla migliorata, anzi si trova sempre sulla soglia della nefasta ipotesi della chiusura". 

"Nelle ultime settimane - affermano - gli operatori della struttura continuano a segnalare lo stato di sofferenza cui sono sottoposti a causa della mancata corresponsione del proprio stipendio, dovuta alla grave crisi finanziaria della struttura che sta anche determinando enormi ritardi nel pagamento delle forniture dei materiali sanitari necessari per mandare avanti la preziosissima attività di assistenza nei confronti dei pazienti".

"Nonostante gli annunci dal sapore elettoralistico di circa un anno fa dunque - prosegue la nota - il problema dell'Hospice è ben lungi dall'essere risolto. Chi ha affermato il contrario, in piena campagna elettorale, ha preso in giro non solo gli operatori della struttura ma anche gli stessi pazienti e le loro famiglie, sui quali ricade a tutt'oggi il peso di una gestione sofferente a causa della crisi finanziaria della struttura".

"Facciamo appello quindi alla Regione Calabria e ai vertici dell'Asp di Reggio Calabria - concludono -  affinché si attivino concretamente per la sottoscrizione del contratto di accreditamento con la Regione, l'unico strumento, come precisato anche dalle rappresentanze sindacali, utile a garantire la continuità delle prestazioni sanitarie e regolarità nei pagamenti delle spettanze agli stessi dipendenti della struttura. E nel farlo invitiamo anche chi fino ad oggi ha fatto tante parole e pochi fatti ad attivarsi a sua volta per risolvere una problematica che, stando agli annunci elettorali del luglio 2020, avrebbe dovuto da tempo essere risolta".

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