Assistenza sanitaria ai lavoratori migranti: riparte la clinica mobile di Bet Health
Il progetto gestito dall’Associazione Coopisa e finanziato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
Riparte Bet Health, il progetto socio-sanitario gestito dall’associazione Coopisa, finanziato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese Anche quest’anno Coopisa, grazie al finanziamento, ma anche a diverse donazioni ricevute da privati, ha ripreso le attività socio-sanitarie del progetto Bet Health 3.
"Come ogni anno, dal 2019, - spiega una nota - un camper adibito a clinica mobile parte da Reggio Calabria con destinazione Rosarno, San Ferdinando e Taurianova, per offrire assistenza sanitaria ai lavoratori migranti che risiedono negli insediamenti informali della Piana di Gioia Tauro, dove oltre 2.000 persone vivono in condizioni spaventose in quello che è diventato uno dei più grandi ghetti d'Italia".
Il progetto mira a implementare l’assistenza ai cittadini stranieri rispetto ai servizi sanitari presenti sul territorio della Piana, cercando di rendere le condizioni di vita migliori per tutti, riducendo l’accesso al Pronto Soccorso, supportando di fatto il Sistema sanitario regionale in luoghi ed orari "scomodi" ma necessari. A bordo del camper un’equipe di esperti, formata da medico, infermiera, mediatore culturale, psicologo e autista, ogni settimana scende in campo a servizio dell’intera comunità.
"Grazie al progetto, in questi anni, si è prestata assistenza a migliaia di pazienti che senza l’intervento di iniziative come Bet Health sarebbero rimasti senza alcun tipo di supporto".
"Quest’anno siamo riusciti ad avviare Bet Health con un nuovo mezzo, più grande e che risponde meglio alle esigenze dell’utenza. Siamo tutti molto entusiasti e ad ogni uscita torniamo a casa con una maggiore motivazione" afferma il responsabile sanitario del progetto e presidente dell’associazione Coopisa, Luigi De Filippis.
Un grande esempio di umanità, amore e rispetto verso il prossimo, nonché di forte credo nel diritto alla salute, che si spera possa costituire un punto di partenza per una rete più ampia rivolta a tutti gli individui che gravitano nell’area".