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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro

Impianti sportivi, Iatì: "Il Comune non ha la capacità di riscuotere i tributi"

Forti perplessità della consigliera del movimento Impegno e Identità sulla gestione comunale e sui canoni non riscossi

Ha forti perplessita Filomena Iatì, consigliere comunale di “Impegno e identità”, sulla gestione comunale degli impianti sportivi.  Spiega la consigliera di minoranza che: “La seduta odierna della Commissione Controllo e Garanzia sulla tematica relativa all’impiantistica sportiva ha avuto il merito di scoperchiare, senza possibilità di interpretazioni dubbie sul disordine imperante, il guazzabuglio che contraddistingue l'agire dell'Amministrazione Falcomatà indecentemente indifferente alla tutela dell'interesse collettivo" Già il 25 febbraio, poco dopo essere venuta a conoscenza, “complice” l'audizione della Dirigente Loredana Pace, che "la morosità è una costante permanente al Comune", aveva formalmente inoltrato una richiesta di accesso agli atti. Una istanza che, finita su un muro di gomma respingente, ha reiterato il 15 marzo, il 21 aprile e ancora, il 3 ed il 10 giugno".

"Finalmente - chiarisce Filomena Iatì - dopo quattro mesi abbondanti sono entrata in possesso dell'elenco delle strutture sportive gestite dal Comune e di quelle la cui conduzione è, invece, affidata alle società. Diverse sono le anomalie che ho potuto riscontrare, a cominciare da quella riguardante lo stadio 'Granillo' che fa riferimento ad una specifica delibera della Giunta comunale. Un provvedimento sul quale non ci sarebbe alcunché da eccepire se non fosse che esso fa riferimento all'agosto del 2021, dunque ad una data, calendario romano attualmente in vigore, ancora di là da venire".

Non è certo questa l'unica singolarità emersa: "Ciò che lascia sconcertati - incalza la rappresentante del Movimento diretto da Angela Marcianò - è che, nel corso della riunione svoltasi stamane, non ho ricevuto alcuna risposta in merito a quanto il Comune di Reggio Calabria effettivamente ricava dalle strutture affidate alle Federazioni sportive. Le società, infatti, pagano direttamente l'Amministrazione sulla base del numero di ore comunicate dalle stesse Federazioni. Una procedura che nulla ci dice circa l'esatta quantificazione dei canoni che dovrebbero essere corrisposti. Permangono, poi, situazioni, misteriosamente confuse: a mero titolo di esempio, chi si è visto assegnare la concessione di Parco Caserta dovrebbe pagare una cifra annua pari a 50 mila euro, somma che, tuttavia, risulta essere non versata dal lontano 2016. La motivazione addotta oggi- ricostruisce il consigliere comunale Iatì - risiede nella circostanza che, avendo la società in oggetto eseguito vari interventi, si agisce in compensazione”. 

Ecco che Filomena Iatì pone la domanda: “quanto incassa il Comune e quanto l'ente spende per la manutenzione? In effetti, questa mattina il funzionario di settore ha evidenziato le entrate in previsione che si aggirano intorno ai 200 mila euro ma, nella realtà dei fatti, a quanto ammontano le entrate per l’Ente? E' indiscutibile che ci si trovi di fronte ad una gestione degli impianti sportivi sui generis. E', peraltro, irritante, che dopo sette anni di ininterrotto regno Falcomatà ci sia ancora qualcuno che, in rappresentanza della maggioranza, giustifichi tali singolari modalità di sconsiderata amministrazione ritornando indietro nel tempo fino al periodo in cui a Palazzo San Giorgio sedeva la triade commissariale.

Strutture all'epoca chiuse furono recuperate venendo affidate alle società sulla base dell'accordo che i canoni sarebbero stati 'scontati' effettuando interventi di manutenzione. Troppo comodo persistere nell'azione di nascondimento rispetto agli obblighi di responsabilità in capo all'attuale Governo della città". "Nessuno - ci tiene a precisare il consigliere di 'Impegno e Identità' - mette in dubbio il sacro principio per cui gli impianti debbano essere concretamente fruibili per chiunque, dando così, a prezzi modici, la possibilità a tutti di praticare l'attività sportiva. Un valore così nobile, tuttavia, non contempla che i canoni da pagare non siano saldati”. 

“La verità, ulteriormente confermata dai fatti emersi stamattina in Commissione, è che l'Amministrazione Falcomatà non ha la capacità di riscuotere i tributi. La realtà drammatica - ha riscontrato Filomena Iatì - è che sull'impiantistica sportiva, mentre ancora rimaniamo in attesa del bando relativo ai campi di Ravagnese e di Viale Messina, si sta aprendo una crepa smisurata".

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