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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

"L'Aspromonte, il tuo Aspromonte con i suoi alberi millenari, brucia, Edward"

La riflessione di Laura Serranò, del Laboratorio politico Patto Civico, dopo gli incendi che in questi giorni hanno devastato l'Aspromonte

Incendi, devastazione, vittime, aziende in gionocchio e un'immane tristezza. Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di Laura Serranò del Laboratorio politico Patto Civico dopo i roghi che, in questi giorni, hanno devastato l'intero territorio aspomontano.

"Edward Lear, viaggiatore inglese della metà dell’800, tra i primi in Europa a inoltrarsi nel lontano Regno delle Due Sicilie, per scovarne le bellezze e regalarle al mondo attraverso “Il diario di un viaggio a piedi”, descrive la Calabria greca terra calda e accogliente come le sue genti, gioiosa e allegra come i suoi  balli e le sue musiche. 
Edward, sono passati quasi due secoli dal tuo viaggio e molte delle meraviglie che hai descritto e divulgato così bene nel tuo diario non esistono più. Proprio così. Arse. Incenerite. Puzzo di cenere oggi. Respiro cenere. Il cielo è di un colore plumbeo insolito per il mese di agosto. L'azzurro del Mare Jonio ha virato verso il grigio. La battigia è ricoperta di cenere trasportata dalle onde, come se il mare volesse disfarsi attraverso i suoi rigurgiti di ciò che non gli appartiene.

L'Aspromonte, il tuo Aspromonte con i suoi alberi millenari, brucia, Edward. I cavi degli alberi: bocche che rimarranno spalancate per l'ultimo inutile grido di soccorso. I rami anneriti: dita ossute e adunche in cerca di un estremo appiglio verso il cielo, che si fanno preghiera.

Chissà se ci perdoneranno mai quegli alberi generosi che tanto ci hanno dato e che abbiamo ucciso, con la nostra incuria, il nostro quieto vivere che non offre spazio alcuno ad una civile e proficua protesta nei confronti di tutto quello che non va, ma solo pallida indignazione, qualche rimbrotto per poi girarsi dall'altra parte e pensare ai fatti propri, come se il bene comune non fosse un fatto mio, tuo e di tutti gli altri: amnesia generale. O
forse rimozione.

È la seconda delle estati difficili del XXI secolo, Edward.... Dobbiamo riprenderci tutto ciò che c'è stato tolto durante il resto dell'anno. Ormai viviamo mascherati da due anni. Tu non hai conosciuto quel mostro che ha rivoluzionato le nostre esistenze. L'abbiamo generato noi attraverso il nostro stile di vita improntato al bieco consumismo e all'ignavia.

Nonostante tutte le limitazioni e il numero enorme di lutti patiti dall'umanità intera, la sua ascesa procede inarrestabile, insieme alla nostra discesa agli Inferi, di cui l'Aspromonte in fiamme non è che un simbolo paradigmatico. Mi sono trovata stamattina da quelle parti: la mia mente è andata immediatamente al Sommo Poeta. Divina Commedia: Prima Cantica. Mi sembrava di essere imprigionata tra le terzine di endecasillabi dell'inferno dantesco, che è sofferenza eterna. Qui la sofferenza non è eterna, si muore, Edward, per le esalazioni o le ustioni...

Oggi, 11 agosto, siamo arrivati alla quinta vittima. Uomini e donne impegnati in un estremo tentativo di salvare gli animali e gli alberi, o che vanno a loro volta a cercare chi non torna più e fanno la sua stessa fine. “Il nome Calabria in se stesso ha non poco di romantico. Nessun’altra provincia del Regno di Napoli stimola tale interesse o ispira tanto ancor prima di avervi messo piede": così iniziava il tuo diario, Edward". 

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