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Cronaca

Incendi, il Piano regionale per la prevenzione e il personale insufficiente

Lo strumento di pianificazione da anni segnala la mancanza adeguata di uomini per i servizi di antincendio boschivo

Continua a bruciare l'Aspromonte, il bollettino degli incendi ormai è sempre più lungo. Intere zone del Parco si stanno perdendo mangiate dalle fiamme. Adesso  si aspetta che arrivi l'esercito in aiuto ma occorre capire, nel frattempo, cosa non ha funzionato e se si poteva evitare questa catastrofe.

Il Piano regionale per la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi è uno strumento indispensabile di cui si dota la Regione e ogni anno viene approvato. Eppure basta leggere questo lungo piano, scritto da tecnici competenti, per capire che qualcosa poteva essere fatta se si fossero attuate le strategie e attuato quanto evidenziato. 

Un Piano che già dal 2019, e poi riconfermato successivamente, mette nero su bianco che servono  più uomini e più mezzi. 

Il Piano, infatti, evidenzia le “necessità che si ravvisano per rendere l’intero Servizio di Antincendio Boschivo più efficace ed efficiente. Integrazione del contingente. Nel corso delle ultime campagne A.I.B. si è dovuto constatare che per molte postazioni il personale impiegato risultava insufficiente a garantire la turnazione minima necessaria, tanto che alcune postazioni sono state accorpate o soppresse. Questo dato è datato constatato per l'Azienda Calabria Verde, che contribuisce al servizio con circa 900 unità ed in modo ancora più rilevante per i Consorzi di Bonifica e gli altri enti coinvolti nelle attività Il problema esposto risulta aggravato dal fatto che l’età media del personale impiegato è elevata, se rapportata alle attività a eseguire nella lotta attiva antincendio: diverse unità ogni anno sono poste in quiescenza o ritenute inidonee alla mansione da svolgere dal medico competente. Dai dati si può rilevare che necessitano consistenti integrazioni di personale. Integrazione delle postazioni.

Dalle analisi sulla dislocazione delle postazioni A.I.B. sul territorio si è rilevato la carenza di postazioni; in particolare sovrapponendo le informazioni in termine di uso del suolo, con le informazioni sulla valenza ecologica - ambientale delle aree e con la statistica del numero d’incendi per comune negli anni precedenti, si è potuto riscontrare che vaste aree sono completamente scoperte e quindi non è garantito un intervento immediato ed efficacemente adeguato in funzione degli elementi naturali a rischio. Pertanto le postazioni vanno necessariamente integrate.  

Si evidenzia che tale carenza è spesso motivata con la mancanza di personale in alcune aree geografiche. Integrazione mezzi Altra criticità riscontrata negli anni che ha limitato lo svolgimento del servizio AIB è legata ai mezzi a disposizione.  

In particolare nel corso dell’anno 2017 tutto il servizio ha risentito sia della mancanza del numero necessario di autobotti per sopperire all’intera richiesta progettuale, sia della mancanza di un idoneo numero di mezzi di trasporto collettivo, preferibilmente dotati di modulo antincendio, per garantire gli interventi degli addetti nelle svariate circostanze.  

In alcuni casi tale carenza non ha consentito l’attivazione del presidio esponendo l’intera area di “pertinenza” ad un rischio elevato. Assodata quindi la carenza di mezzi riscontrata è bene precisare che per rendere attuative le integrazioni di personale e di postazioni è necessario ampliare il parco mezzi a disposizione”.

Ecco se già da anni la situazione è nota perché non si è provveduto a migliorare il sistema! Ancora una volta ci troviamo di fronte alla cronaca di un disastro annunciato.  

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