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Incendi

Incendio alla Corte d'Appello, da Roma arrivano gli specialisti del Nia per i rilievi

I vigili del fuoco vogliono vederci chiaro sulle cause del rogo, rilievi in corso da parte del Nucleo investigativo del corpo. Le fiamme non hanno distrutto i documenti che erano conservati negli uffici

Il Nucleo investigativo antincendi dei vigili del fuoco è al lavoro sui locali della Corte d'Appello che, ieri pomeriggio, sono stati interessati da un vasto incendio. Gli uomini del Nia sono giunti da Roma, su rischiesta del comandante provinciale del corpo Carlo Metelli, per effettuare dei rilievi sulle strutture interessate dalle fiamme. Gli specialisti dei vigili del fuoco, accompagnati da una squadra del comando reggino, stanno portando avanti delle verifiche per stabilire le cause del rogo e, con ogni probabilità, raccoglieranno anche la testimonianza della ditta che sta eseguendo dei lavori di manutenzione presso gli uffici di Piazza Castello.

Il Nia entra in azione quando le cause scatenanti di un incendio non sono di immediata risoluzione. Agli specialisti romani, quindi, sarà affidato il compito di fare piena luce su quanto accaduto all'ultimo piano dei locali che, in passato, ospitavano i locali della Pretura, nel tempo assegnati alla Corte d'Appello e, oggi, utilizzati per la conservazione di una mole consistente di documenti riferita alle molteplici attività, non solo di natura giudiziaria, poste in essere dai dipendenti dell'ufficio. Atti che, per fortuna, non sono andati distrutti dalle fiamme ma che, di certo, sono stati interessati dai copiosi volumi di acqua utilizzati per domare le fiamme, dalla cenere e dai fumi del rogo.

I fatti

L'azione di contrasto alle fiamme non è stata per nulla facile. La sala operativa intuendo la gravità dell’incendio ha inviato sul posto tre squadre di vigili del fuoco (due dalla sede centrale e una dal distaccamento di Villa San Giovanni oltre all’autoscala, due autobotti e un “carro bombole”) per un totale di 29 uomini. I vigili del fuoco, per domare completamente le fiamme che si erano annidate fra la copertura in lamiera, la vecchia struttura in legno ed il sottotetto che vi era agganciato, hanno dovuto operare all'interno degli uffici e per entrarvi hanno dovuto forzare una serie di portoncini blindati che ne proteggevano i documenti e le suppellettini conservate al loro interno.

Incendio alla Corte d'Appello, in fiamme il tetto del palazzo

I vigili per avere ragione del fuoco hanno fatto “irruzione” nel palazzo raggiungendo velocemente, ma non senza difficoltà, i locali interessati dal vasto incendio. L’intervento sinergico delle squadre che hanno attaccato l’incendio da più punti, sia dall’interno sia dall’esterno con l’uso dell’autoscala, ha permesso di avere ragione del vasto incendio limitando i danni alle strutture e alle suppellettili che comunque hanno comportato il crollo del controsoffitto che ha interessato anche gli uffici sottostanti. Le operazioni di spegnimento sono state coordinare dal vice comandante, l'ingegnere Nicola Corsaro.

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