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Cronaca Gioia Tauro

L'inchiesta "Chirone" porta alla luce la "mafia-sanità" che gestisce ogni cosa

Nelle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Marcello Fondacaro viene ricostruito il ruolo di Salvatore Barillaro: il direttore sanitario del distretto tirrenico dell'Asp che per il gip "integra plasticamente la tipica ipotesi del professionista posto al servizio dell'associazione di stampo mafioso"

La “mafia-sanità” gestisce tutto, chi la rappresenta ha in mano le chiavi di una delle macchine più costose, se non la più costosa, della Calabria. Parola di Marcello Fondacaro, collaboratore di giustizia che, nel dicembre del 2017, ha tracciato ai magistrati della Dda di Reggio Calabria che, guidato dal procuratore capo Giovanni Bombardieri, hanno curato l’indagine “Chirone” la figura di Salvatore Barillaro: il direttore sanitario del distretto tirrenico dell’Asp finito agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso esterno. “Gli elementi investigativi compendiati nella presente indagine - scrive il gip Valerio Trovato - offrono un puntuale riscontro alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che hanno descritto il Barillaro quale uomo delle cosche”.

Marcello Fondacaro, nell'interrogatorio del 6 dicembre 2017, ha dichiarato: “che il Barillaro è in rapporti con Franco Tripodi, esponente dei Piromalli; che, nel corso di un incontro avuto con il Barillaro, questi gli ha parlato della sua pregressa esperienza lavorativa a Milano, ove si è trasferito per conoscere, come dallo stesso asserito, il sistema mafia-sanità”.

E, ancora, che “il Barillaro ha ammesso candidamente che non occupava il posto per la gloria, ma che è referente della cosca Piromalli, di cui segue le direttive; che ha determinato la chiusura di Villa Bianca, gestita dal Fondacaro, e l'acquisizione della stessa da parte di una cordata imprenditoriale legata alla `ndrangheta; che, in cambio del contributo offerto alla cosca, ha ottenuto avanzamenti professionali e contributi economici, tanto che la costruzione della propria villa a Gallico è stata effettuata con denaro e con materiali elargiti dalla famiglia Tripodi, nello specifico da Fabiano, che, all'epoca, aveva un'impresa edile”.

Per il gip che ha firmato l’ordinanza di arresto “Chirone” Salvatore Barillaro, "è soggetto legato alla cosca Piromalli e diretto dagli esponenti della famiglia Tripodi, grazie alla quale ha ottenuto l'incarico di Direttore sanitario dell'Asp reggina, fornendo in cambio il pieno controllo del settore sanitario alla cosca, così da implementare la propria forza in un ambito strategico, come dimostrato dalle intercettazioni captate nell'odierno procedimento che riscontrano pienamente le puntuali dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Marcello Fondacaro”.

“La figura del Barillaro - conclude il gip Valerio Trovato - integra plasticamente la tipica ipotesi del professionista posto al servizio dell'associazione di stampo mafioso, in quanto completamente asservito, con comportamenti che trasgrediscono nell'illecito, ai bisogni ed alle esigenze della cosca di riferimento, consentendo alla stessa di ottenere vantaggi indebiti sia in ordine alla scelta dei soggetti da nominare in ruoli apicali sia in merito al controllo degli stessi, tale da garantire la piena gestione del settore sanitario”.

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