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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Inchiesta Galassia, chiesto processo per 24 indagati: udienza fissata a novembre

La Procura antimafia ha depositato le prime richieste di rinvio a giudizio. Gli accusati sono sia presunti appartenenti alla ‘ndrangheta, a partire da Domenico Tegano, sia manager e master commerciali del settore dei giochi

La Procura Antimafia di Reggio Calabria ha depositato le prime richieste di rinvio a giudizio per 24 indagati nell’ambito dell’inchiesta Galassia, al termine di una parte delle indagini relative ai rapporti tra gaming e cosche mafiose reggine.

Il giudice dell’udienza preliminare Alessandra Borselli ha fissato l’udienza per l’8 novembre. "Gli accusati - come spiega l'agenzia Agipronews - sono sia presunti appartenenti alla ‘ndrangheta reggina, a partire da Domenico Tegano, sia manager e master commerciali del settore dei giochi, coinvolti nell’inchiesta che circa un anno fa aveva portato all’arresto di 68 persone e al sequestro di beni per un miliardo di euro".

L’accusa principale è di "associazione a delinquere di stampo mafioso, per aver agevolato nel territorio calabrese l’attività dei punti scommessa collegati a un bookmaker austriaco e ai marchi di alcune società maltesi. Sotto accusa i rapporti in Calabria con i clan Tegano e Pesce-Bellocco". 

Nel caso del bookmaker austriaco, scrive la Procura nella richiesta di rinvio a giudizio, "i fatti sono aggravati in quanto funzionali ad agevolare le attività della ‘ndrangheta che si infiltrava nelle citate reti commerciali con la possibilità di riciclare e auto-riciclare nei flussi finanziari generati dall’associazione i proventi di attività delittuose, nonché di accumulare diretti ed esclusivi profitti, conseguenti alla messa a disposizione di skin illegali da commercializzare sul territorio, accanto ai brand principali, in cambio del supporto commerciale della ‘ndrangheta". 

"Altri indagati - spiega ancora Agipronews - sono inseriti nella lista delle richieste di rinvio a giudizio  con lo stesso capo d’accusa: associazione a delinquere di stampo mafioso - per l’attività svolta a vantaggio delle società maltesi di gioco".

Alcuni master, scrivono i magistrati, assicuravano l’espansione del brand in Calabria, coordinando l’attività di intermediazione nella raccolta delle puntate su giochi e scommesse, inserendo nella struttura multilivello a base piramidale esponenti della cosca Tegano e conseguendone la sponsorizzazione sul territorio reggino.

Oltre all’associazione mafiosa, i reati per cui viene richiesto il processo a carico degli indagati sono esercizio abusivo di giochi e scommesse, dichiarazione infedele dei redditi e dell’Iva,  truffa aggravata ai danni dello Stato, riciclaggio, auto-riciclaggio e reimpiego dei proventi di delitto, concorrenza sleale. Tra le parti offese vale a dire i soggetti cui sono stati lesi i "beni giuridici tutelati dallo Stato" si trovano anche il ministero dell’Economia, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e il superpentito Mario Gennaro. 

"Secondo i documenti processuali - prosegue Agipronews - l’ex numero uno di Betuniq subì richieste estorsive di denaro e due attentati a base di esplosivi ad altrettanti negozi di scommesse – oltre a minacce di vario genere – e fu infine costretto a versare 10mila euro al boss Domenico Tegano".
 

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