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L'iniziativa

La garante della salute incontra Rositani: solleciterà nuove iniziative per le donne vittime di violenza

Un colloquio proficuo dove Stanganelli ha assicurato l'impegno della regione verso chi si sente abbandonato dalle istituzioni

La garante regionale della salute Anna Maria Stanganelli, ha incontrato nel suo ufficio presso la sede del consiglio regionale Maria Antonietta Rositani, vittima di violenza che di recente ha chiesto aiuto per poter sostenere le spese dei farmaci di cui ha bisogno per curare le gravi ustioni provocatole dall'ex marito. 

Rositani si è rivolta alla garante con la dignità di donna e lavoratrice per togliersi di dosso il marchio di “sopravvissuta e vittima perenne” e dimostrare che si può rinascere davvero a nuova vita, anche se con grandi difficoltà. È con questo spirito che si è svolto l'incontro tra due donne, a cui ha partecipato anche la presidente della consulta comunale Città Metropolitana e decentramento, Emilia Condarelli, per porre all'attenzione di Stanganelli una serie di istanze a nome di tutte quelle persone che, purtroppo, hanno subito violenze e, come nel suo caso, delle gravissime ustioni.

“Io mi ritengo una persona fortunata – ha esordito Maria Antonietta Rositani ripercorrendo la sua storia – perché le mie lesioni sono state curate in maniera eccezionale non solo a Bari, dove c’è un centro grandi ustioni ma anche a Reggio dove è presente un reparto di Chirurgia, quello del Gom, che ha fatto davvero miracoli offrendomi il meglio che potessi avere".

"Però – spiega la forte e determinata donna reggina – coloro che hanno subito ustioni così estese e importanti come nel mio caso – parliamo di oltre il 70% del corpo – per vivere necessitano quotidianamente di terapie, creme idratanti per la pelle e di tutto un percorso riabilitativo che diventa eterno che io, ad esempio, ho dovuto interrompere perché troppo oneroso per le mie possibilità. Si tratta di trattamenti che non vengono presi in considerazione dai piani di assistenza sanitaria, probabilmente poiché assimilabili a cure estetiche quando poi, in realtà, per chi è nelle mie condizioni non lo sono affatto: ad esempio, il rialzamento della palpebra mi ha salvato la vista ma si tratta di un intervento che senza l’aiuto delle associazioni non avrei potuto mai affrontare”.

Rositani, nonostante percepisca una pensione di invalidità, vorrebbe tornare a lavorare, meglio se nel suo ambito, ovvero quello infermieristico, per sentirsi pienamente realizzata e compiere definitivamente il suo percorso di riscatto. E non è sbagliato dire che lo vorrebbe anche per una mera questione economica: “Non posso dire di sentirmi sola – ha sottolineato – ma è chiaro che subentrano delle necessità anche economiche, con due figli, le scadenze mensili e le cure che devo affrontare e, soprattutto, so di poter essere ancora utile alla società".

Con la Garante si è svolta una lunga chiacchierata, nella quale Rositani si è lasciata andare alle sensazioni, senza timori, con l'augurio che grazie a questa mediazione si possano raggiungere dei risultati per migliorare la qualità della vita di Maria Antonietta, e anche di tutte le donne che hanno subito la sua stessa violenza. Una proposta mirata in tal senso verrà avanzata nei prossimi giorni alla garante da Emilia Condarelli: “Chi subisce queste violenze – ha esordito la presidente della consulta comunale Città Metropolitana e decentramento – e ha la forza di recuperare emotivamente come Maria Antonietta, che tende a porgere di sé un’immagine forte, poi, però, si trova a combattere nella quotidianità, poiché magari non si è nelle condizioni di lavorare, si ha necessità di un supporto per le cure, di una rete di sostegno intorno. Il suo – ha aggiunto – è sì un caso personale ma è anche la parabola della società rispetto all’inclusione delle persone vittime di violenza. Serve una battaglia di carattere generale che sia per tutte le donne, iniziando con Maria Antonietta, che senza un adeguato aiuto rischia ricadute pesanti”.

Portatrice delle loro istanze si farà certamente la garante Stanganelli che, a margine dell’incontro, ha commentato: “Ho parlato con una donna meravigliosa; devo dire che, nei giorni scorsi, avevo letto una dichiarazione che non mi era piaciuta perché Maria Antonietta aveva detto che lo Stato e le istituzioni l’avevano abbandonata: ho voluto quindi cogliere l’appello di questa donna per dirle che le istituzioni non l’hanno abbandonata".

"Come Garante – ha precisato – sono tante le segnalazioni che arrivano relative a donne vittime di violenza, che ogni giorno combattono per l’affermazione dei propri diritti. Dal governo regionale ci sono segnali positivi importanti, delle leggi regionali a tutela delle donne e anche dal consiglio regionale, con l’istituzione del Garante delle vittime di reato, fortemente voluta dal Presidente del Consiglio Regionale, Filippo Mancuso, e dell’Osservatorio sulle violenze di genere ma tutto questo non basta". Per questo la garante darà il suo contributo per individuare strategie d’azione mirate che possano coinvolgere tutte le donne del territorio calabrese che ogni giorno si trovano ad affrontare questo calvario. "L’auspicio – ha concluso  Stanganelli – è che da oggi per Maria Antonietta inizi una nuova vita e che possa tornare a sorridere per lei e per i suoi figli”.

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