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Sabato, 20 Aprile 2024
Cultura e territorio

Scena Nuda, il teatro è anche veicolo di promozione del territorio

Il bilancio di un anno intensissimo di attività con Teresa Timpano, fondatrice della compagnia reggina riconosciuta dal MiC come impresa di produzione teatrale

Nel vivo del triennio di finanziamento da parte del MiC come impresa di produzione teatrale, Scena Nuda potrebbe ricevere presto un'altra bella notizia. La conferma del contributo governativo al Comune di Reggio per gli spettacoli dal vivo, stabilito nella nuova legge finanziaria, apre la strada a una quanto meno plausibile prosecuzione del lavoro della compagnia reggina e delle altre impegnate sul territorio nella rassegna Cultura Diffusa, progetto mirato alla rivitalizzazione delle periferie.

A farlo capire, annunciando l'assegnazione dei fondi (500.000 euro, dimezzati rispetto allo scorso anno), era stata  nei giorni scorsi l'assessora comunale Irene Calabrò, spiegando che i beneficiari del sostegno economico saranno individuati tra gli organismi finanziati nell’ambito del Fus e operanti professionalmente nel settore dello spettacolo dal vivo da almeno tre anni. Nell’assegnazione delle risorse si terrà anche conto del radicamento sul territorio, e, nelle aree di intervento, degli obiettivi di inclusione e coesione sociale e gli effetti in termini di sviluppo e connessione con il patrimonio culturale.

Tutti requisiti che Scena Nuda possiede, ma a Teresa Timpano, fondatrice della compagnia teatrale insieme a Filippo Gessi, per scaramanzia non chiediamo commenti, perché i professionisti che rientrano nelle linee guida indicate dal ministero dovranno comunque partecipare a un nuovo bando pubblico. L'avviso sarà pubblicato a breve dal Comune, ma nel frattempo Scena Nuda può fare un bilancio soddisfacente dell'ultimo anno, intensissimo e con varie proiezioni future.

Il riconoscimento ministeriale alla compagnia come impresa di produzione teatrale è stata una bella soddisfazione ma soprattutto uno strumento per poter lavorare con mezzi adeguati. Quali sono le prospettive dopo il triennio per capitalizzare questa opportunità?

"Sicuramente è un’ importante opportunità che permette di stringere relazioni nazionali e non solo. La strategia sarà quella di allargare le relazioni esistenti, costruirne di nuove con responsabilità e mantenerle nel tempo. Scena Nuda ha costruito fino ad oggi una ventina di relazioni con istituzioni culturali teatrali nazionali ed una decina di relazioni internazionali. È un bel traguardo che ha un grosso potenziale e che vuole crescere nel futuro".

Medea al Parco dei Tauriani (foto Antonio Sollazzo)

L'impresa teatrale è strettamente connessa alla formazione e ambientarla nel nostro territorio non è semplice per vari motivi, principalmente logistici ma non solo. Fuori da scenari idilliaci che non rappresentano la realtà, dobbiamo dirci che gli allievi davvero motivati non sono tanti, perché da sempre chi vuole lavorare nelle professioni artistiche e ne ha la possibilità sceglie di studiare fuori dalla Calabria. Trovate che questa situazione sia cambiata? E poi, dopo essersi formati qui, l'obiettivo dovrebbe essere restarci, per lavorare. E' davvero possibile proporre questa scommessa a un giovane?

"La formazione è fondamentale. Quello che noi possiamo proporre in questo territorio è la preparazione pre-accademica che permette ai giovani di provare a partecipare ai provini delle accademie stesse. Crediamo in una formazione di alto livello che può essere impartita solo da molti maestri che collaborano insieme alla formazione dei giovani. Per questo servono molti fondi ed un istituto specializzato. Quindi il nostro progetto denominato ‘Nostos’ (ritorno) permette di creare una preparazione pre-accademica dopo la quale i nostri giovani possono tornare a Reggio per lavorare con noi in alcuni periodi dell’anno. Abbiamo aiutato ad oggi 10 giovani reggini e messinesi ad innescare un percorso teatrale professionale".

Il contributo del Fus è stato in questo caso importante e significativo perché ha permesso a Scena Nuda di lavorare per il proprio territorio e in collaborazione con l'ente comunale (e incrociando le dita questa sinergia avrà un seguito). In Calabria accade molto raramente.

"Il contributo del Fus periferie è stato molto importante per noi e speriamo lo sia ancora. I nostri rapporti con il Comune di Reggio sono di qualità, professionali e basati su bandi ben concepiti e seguiti".

Un appuntamento di Reggio Fest

Il festival diffuso ha portato il teatro nelle periferie, quali riscontri avete avuto? 

"Il lavoro nelle periferie è solo all’inizio e va coltivato con cura. Nei luoghi dove siamo riusciti ad entrare nel tessuto sociale si sono aperte delle nuove interessanti finestre di ricerca che continueremo ad esplorare".

Con Pragma Scena Nuda ha lavorato insieme ad altre imprese teatrali del territorio, come è andata questa collaborazione inedita? 

"Pragma è un progetto voluto da sei imprese metropolitane ed è stato semplice da svolgere perché mette insieme realtà con obiettivi comuni e professionalità di alto livello. L’unico neo purtroppo è stato non avere uno spazio comunale in periferia da condividere".

I laboratori a Portigliola nell'ambito del festival del teatro classico sono stati un'altra esperienza proficua e hanno consentito di usare la recitazione e i testi classici anche come elemento di socialità e appartenenza alla comunità. Quale bilancio fate?

"Avevamo investito molto nel 2021 e 2022 a Portigliola ed abbiamo realizzato progetti importanti sia di produzione teatrale che di formazione. Purtroppo la nuova situazione politica non ci ha più permesso di procedere con serenità". 

Il commissariamento del Comune ha avuto conseguenze sul progetto? 

"A Portigliola si era creata una sinergia fondamentale con l'amministrazione, senza la quale operare su un territorio complesso come quello presenta difficoltà che oggi non siamo in grado di affrontare. Ma il lavoro fatto non sarà perduto, ci stiamo muovendo per spostarlo in un'altra sede, che potrebbe essere Reggio, certamente non abbandoneremo questa esperienza a cui teniamo moltissimo"

Sul fronte della produzione, cosa c'è in programma nel prossimo futuro tra tour, collaborazioni con altri teatri e nuovi spettacoli?

"Nel 2023 produrremo 5 progetti teatrali: Un primo studio su ‘L’ Empireo’di Lucy Kirkwood con l’adattamento drammaturgico della Capuani, a cura di Serena Sinigaglia e la coproduzione con Atir  Milano; ‘Il signor Puntila ed il suo servo Matti’ di Brecht regia di Massimo Venturiello e la coproduzione con officina teatrale di Roma; ‘La resa dei conti’ regia Andrea Collavino ispirato al re Lear di Shakespeare; ‘Casca la terra’ residenza/ produzione con i nostri giovani reggini diplomati nelle accademie teatrali italiane progetto Nostos; ‘Futuro anteriore’ con i nostri artisti nazionali associati Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli; Faremo poi anche progetti di formazione dai quattro ai 18 anni divisi per fasce d’età"

Una domanda "politica". Da professionista delle arti, cosa pensi dell'orientamento del nuovo ministero per il teatro? Sei fiduciosa, c'è qualcosa che ritieni possa penalizzare il settore o qualche criticità che non ti sembra si stia affrontando?

"Io spero sempre, è una mia caratteristica. Credo però che l’unico modo per far sì che le imprese possano lavorare con livelli produttivi efficienti sarebbe quello di erogare i fondi all’inizio dell’anno permettendo di creare processi virtuosi con tutti gli stakeholder ed i lavoratori delle imprese stesse. Il sistema attuale purtroppo non permette tale processo e rende spesso il lavoro più complicato e pericoloso".

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