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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il rapporto / Roccella Ionica / Area natura village

Jovanotti spiega perché il Beach Party ha fatto bene a Roccella

Nel legacy report dove la Trident pubblica gli esiti del monitoraggio di sostenibilità, la spiaggia reggina è uno dei siti presi a campione

Jovanotti è sicuro di sé e adesso sfodera le prove che i suoi Beach Party non sono dannosi per l'ambiente ma, al contrario, hanno apportato benefici e vantaggi alle aree che li hanno ospitati. Ad esempio a Roccella Ionica, presa a campione insieme ad altri cinque siti del tour 2022 per realizzare il Legacy Report appena pubblicato da Trident Music, società organizzatrice dell'evento, e curato da Nativa, che si occupa di instradare le aziende verso un tipo di produttività sostenibile oltre il mero profitto. Per analizzare l'impatto locale dei JBP, a Roccella, come negli altri territori oggetto del report, sono state condotte interviste ad amministratori, esercenti e cittadini, oltre che sondaggi anonimi tra i lavoratori coinvolti nelle due giornate del party e il pubblico degli spettacoli. Nel rapporto si ricorda inoltre che il Natura Village, sede dei concertoni, è stato sottoposto a monitoraggio preventivo per rilevare specie faunistiche a rischio e a valutazione di incidenza ecologica.

I vantaggi per Roccella, dal turismo alla "capacità organizzativa"

Si arriva alla conclusione che a Roccella Jovanotti ha fatto un gran bene. In particolare, in vista delle date del JBP - che, va precisato, si sono svolte a ridosso di Ferragosto, un periodo già da pienone turistico - le strutture comunali hanno offerto pernottamenti di almeno una settimana e sono state tutte sold out (con un indotto di 2,5 milioni, secondo la stima dell'associazione di albergatori locali Ionica Holiday). Nel 2022 rispetto al 2019 la partecipazione ha pure coinvolto i comuni vicini ed extra provinciali.

Secondo Trident anche il Roccella Summer Festival, rassegna nata nel 2021, sarebbe conseguenza della "capacità organizzativa" che il territorio aveva testato l'anno precedente con il megaconcerto di Jovanotti e poi rafforzato quest'estate con il secondo Beach Party. Dimostrando che "un borgo sul mare di soli 6.400 abitanti è in grado di organizzare e gestire una grande festa in spiaggia, lasciare l’ambiente intonso tramite interventi completamente reversibili, dare fiducia ai giovani e accogliere tanti visitatori". Non può mancare infine un riferimento ai rivoli di promozione scaturiti dal JBP. Roccella risulta la località più cercata on line tra quelle che hanno ospitato l'evento, con un incremento del 481% delle visite su siti e pagine tematiche. E Lorenzo poi ci ha aiutato invitando il pubblico dei concerti ad allungare il passo verso Reggio per vedere i Bronzi di Riace (facendo, va detto, una pubblicità più efficace di quelle istituzionali del cinquantesimo anniversario)

Il sindaco roccellese Vittorio Zito approva, spiegando nella sua intervista: "E' stata una straordinaria opportunità per raccontare e far conoscere la Calabria che siamo, per far prendere coscienza a tutti noi della possibilità di guarire dalla sindrome di Cenerentola e prendere in mano il nostro futuro". 

Altro punto a favore è stata l'accoglienza della comunità locale, o piuttosto potremmo dire la fidelizzazione, poichè il "lascito" del 2019,  contenitori per la raccolta differenziata ancora in uso nei bar, e magliette adottate dai bambini della scuola calcio, avrebbe "valorizzato nel tempo il passaggio del JBP e fatto sentire la popolazione coinvolta". Tanto da ipotizzare, per il prossimo futuro, un percorso educativo sulla sostenibilità nelle scuole, promosso ed organizzato da Trident e Jovanotti. 

Pochi numeri e molta teoria, perché il JBP "fa brillare" la gente

"Altro che chiacchiere…", canta Jovanotti nella celebre "Il più grande spettacolo dopo il Big Bang". Il cantautore tiene molto a non passare da greenwasher ma neanche venditore di aria fritta. In realtà di giri di parole e voli pindarici nel Legacy Report ce ne sono tanti. E di dati significativi molti meno, di cui diversi incompleti e rinviati ad aggiornamento definitivo. I numeri (complessivi su tutte le tappe 2022) si limitano al riutilizzo dei materiali del palco, noleggiati o riciclati dall'edizione 2019, del 95%, e la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti del 85% (su una media nazionale del 68%); e agli spostamenti verso le tappe del tour avvenuti per il 55,3% dei partecipanti con mezzi di trasporto più sostenibili rispetto all’auto, come bici, autobus, treni e persino a piedi. Un dato, questo, che però è ridimensionato in una tabella riassuntiva sulla resilienza climatica degli eventi, dove i viaggiatori in auto sono il 44,7% e gli altri 45,3%

Assolto così l'obbligo di rendicontare la circolarità, gran parte del rapporto si concentra invece sul benessere personale generato dal JBP. Le domande poste per questa sezione del sondaggio sono del genere "quanto il JBP ha contribuito a farti brillare?" Con risposte di persone che dopo questa esperienza si definiscono "piene di energia” e "libere di essere se stesse". E' quello che nel report viene indicato come profilo di rigenerazione, un vero e proprio monitoraggio della felicità, che passa attraverso la varietà del cibo proposto sia agli spettatori che ai lavoratori dello staff, tra cui scelte salutari come la macedonia e la verdura; la promozione di comportamento e linguaggio inclusivi e l'abbattimento delle barriere architettoniche; l'ambiente a norma e "oltre i limiti di legge" per i lavoratori" e pure la "condivisione di messaggi che curano la dimensione umana e di interdipendenza tramite i social di artisti e ospiti". 

Si tratta di indicatori rispettabilissimi, che da qualche anno ricorrono nell'autovalutazione di molte aziende, in un'ottica "flow" dove sostenibilità e focalizzazione umana stanno diventando un valore anche economica. Nel caso del Jova Beach Party parliamo però di un evento di grande portata, che ha interessato ecosistemi fragili e spesso con biodiversità a rischio. E' forse un po' poco rispondere a una lunga serie di proteste (in alcuni casi tradotte in esposti) e interventi critici da parte di ambientalisti e studiosi chiedendo alle persone quanto li ha fatto stare bene cantare e ballare insieme con Jovanotti. Se su un piatto della bilancia pesa sicuramente il carisma di un personaggio capace di far divertire le masse e la comprensibile astinenza di happening simili dopo la pandemia, dall'altro c'è la voce di chi ha segnalato scenari allarmanti di lungo periodo sulle spiagge del JBP. Proveniente non soltanto dalle associazioni ambientaliste, ma dalle stesse comunità che il Legacy Report presenta come globalmente entusiaste dei megaconcerti. Anzi "felici", come ha risposto il 99.8% degli intervistati, a loro volta fautori della felicità di Jovanotti dopo ogni sold out del JBP. 

L'ecosistema del Beach Party e quello del fratino, che in Calabria sta scomparendo

Nel report l'ecosistema delle spiagge è relegato a una diligente autodifesa, citando i sopralluoghi effettuati nei vari siti, in partership con il Wwf. Ovvero, noi il nostro dovere l'abbiamo fatto (e anche Zito aveva messo le mani avanti spiegando che il Natura Village non è area protetta e i nidi di fratino si trovano molto distanti). Ma se nello specifico di spiagge si parla solo in relazione alla meticolosa raccolta dei rifiuti (prodotti da loro), in compenso il JBP di ecosistema ne ha uno tutto suo. Un microcosmo interconnesso che comprende artisti, tecnici, istituzioni, università, sponsor, pubblico, ambientalisti e persino detrattori e troll. Elementi tenuti insieme nel mitico profilo di rigenerazione, alimentato da benessere, salute e ovviamente felicità.  

Ma se tutto va così bene significa che non solo Lorenzo ma anche altri, che sicuramente hanno una macchina organizzativa meno rigorosa della sua e minor interesse a non macchiarsi l'immagine, possono riempire le spiagge di gente, amplificatori ed elettricità. Proprio in questi giorni il comune abruzzese di Vasto ha autorizzato un concertone del 1 maggio sul litorale di Fosso Marino, senza curarsi del periodo scelto, quello della nidificazione del fratino. 

In Calabria questo volatile è stato al centro di un censimento effettuato dalla Lipu regionale con 32 volontari impegnati su 58 chilometri di costa tra cui, nella provincia di Reggio, ci sono Punta Stilo e Ardore. L'attività si è svolta da marzo ad agosto in coordinamento con il Comitato nazionale per la conservazione del fratino, e l'esito non è confortante. Nelle 32 aree controllate, divise tra il Tirreno e lo Ionio, sono stati rinvenuti quattro nidi, oltre a tre coppie, qualche individuo singolo e un gruppo di dodici fratini che ha stazionato sulla spiaggia di Catanzaro lido tra febbraio e marzo. L'evidente declino di questa specie sul nostro territorio è imputabile alla forte urbanizzazione delle coste, il turismo balneare intensivo e la pulizia meccanica delle spiagge, oltre al far west di moto, fuoristrada e cani non gestiti dai proprietari. Tutti fattori di distruzione dei nidi, ma come ricordano dalla Lipu, non è solo il piccolo limicolo a subire questa situazione. Il fratino rappresenta un parametro ecologico dello stato di salute dell’ambiente costiero, e la sua assenza registra un'antropizzazione che ha alterato l’equilibrio dell'ecosistema.

Jovanotti non rinuncia alle spiagge e tornerà anche a Roccella

Tra esplosioni di benessere, cibo veg, pace e amore, la conclusione del Legacy Report è che Jovanotti tornerà sulle spiagge, tra cui Roccella. La programmazione delle tappe 2023 ruota attorno a tre criteri: aree degradate per opera dell'uomo che necessitano di una riqualificazione (anche in sinergia con il progetto Ri-Party-Amo del Wwf); aree già fortemente antropizzate; aree sconosciute, con l'obiettivo di scoprire paesaggi naturali e dar loro visibilità. Roccella potrebbe rientrare nella seconda categoria ma anche un po' nella terza. Tutto ciò che è selvaggio è sacro, si ricorda nel rapporto, ammonendo sulla necessità di maneggiare con cura l'ambiente dei litorali. Premessa la selezione delle sole spiagge adatte, è ribadito che "si possono portare ad una festa in spiaggia oltre mezzo milione di persone e lo si può fare bene, ma questo non vuol dire che lo si possa fare sempre e comunque". Jovanotti ha deciso che lui sa farlo bene, sprigionando felicità. 

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