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Cronaca

Boss scarcerati per il Covid-19, Libera mette i paletti: "Lo Stato non faccia sconti a nessuno"

L'appello alle istituzioni: "Non si arretri di un passo nella lotta alla criminalità". Messo in evidenza il rischio che le mafie possano inquinare l'economia già messa in ginocchio dalla crisi legata alla pandemia da Coronavirus

“Lo Stato, in questa fase delicata, non può arretrare nella lotta contro le mafie”. I paletti di Libera sono irremovibili, il rischio è troppo alto e l’associazione antimafia è allarmata dal rischio di scarcerazione per i detenuti al 41 bis. "In questo momento delicato che vive il nostro Paese a causa della emergenza Covid-19 - si legge in una nota - Libera fin da subito ha posto l’attenzione sul fatto che la criminalità organizzata e i poteri corruttivi potessero approfittare della grave situazione determinatasi”.

Serve vera cultura prevenzione

Negli ultimi giorni sono stati diversi gli Sos lanciati in questa direzione e, nelle ultime ore, numerose sono state le scarcerazioni di detenuti in tutta la Penisola. “La nostra preoccupazione - si legge ancora - è stata finalizzata ad alzare l’attenzione da parte di tutti per non permettere alle mafie di espandere il loro dominio territoriale ed economico proprio in un frangente di maggiore fragilità socio-economica delle persone e delle imprese, oltre alle nuove fragilità umane. Abbiamo voluto dire che era arrivato il momento di sollecitare una politica e una cultura della prevenzione, per evitare il ripetersi di cose già viste nei momenti difficili del Paese, come nel caso di terremoti o altre calamità”.

Coro sdegno unanime

Il coro di sdegno che si è sollevato in tutta Italia conforta, almeno in parte, i vertici di Libera: “Diverse sono state le voci che si sono alzate e questo per noi è un segnale significativo: le mafie, che vivono di segni e segnali, sono disturbate da tanta attenzione. È opportuno sottolineare, ancora una volta, che alle mafie non si devono concedere possibilità di insediamento e infiltrazione e per questo è importante non lasciare spazio a diritti negati e garantire i diritti di tutti”.

Nessuno esca dal 41bis

Oggi quindi, per Libera, “è ancora più importante dare un messaggio chiaro ai boss mafiosi detenuti al 41 bis. Non si deve permettere ai detenuti che si sono macchiati di gravi reati, di stragi per cui ancora oggi la memoria è viva nella carne del Paese, di poter utilizzare l’emergenza sanitaria per chiedere l’esecuzione della pena al proprio domicilio, e quindi ritornare negli stessi territori che hanno dominato”.

Lo Stato non faccia sconti

Per l’associazione antimafia lo Stato non può fare sconti a nessuno. “E allora nessun passo indietro: per i detenuti al 41 bis non può sussistere alcuna possibilità di concessione relativa a forme di esecuzione della pena diversa da quella della detenzione al 41 bis, garantendo, pare ovvio ma lo rimarchiamo, l'assistenza sanitaria lì dove necessaria. Così come è fondamentale essere ancora più rigorosi nell’esaminare le istanze dei detenuti che potrebbero richiedere il differimento dell’esecuzione della pena residua nelle forme della detenzione domiciliare”. 

Un dovere verso i familiari delle vittime

Per Libera: “Lo Stato, anche in questo aspetto così determinante, non può arretrare nella lotta contro le mafie, lo dobbiamo soprattutto ai familiari delle vittime di mafie, la maggioranza dei quali non conosce ancora la verità sulla morte dei loro cari e non ha avuto una risposta di giustizia e verità, che, invece, un comportamento collaborativo da parte di alcuni soggetti appartenenti ai vari clan mafiosi, avrebbe potuto facilitare". “In questi anni, i familiari hanno camminato con noi - si legge infine nella nota - ne abbiamo apprezzato il coraggio e la fermezza d’animo, il rispetto per le istituzioni e la volontà di trasformare il dolore in impegno e l'instancabile contributo alla costruzione di una società più civile e più giusta”.

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