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Cronaca

Minore aggredisce arbitro durante la partita, il giudice lo "iscrive" al corso arbitri del Csi

Una vera e propria rivoluzione, applicata dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria. Il progetto 'Liberi di fischiare per gli altri' è stato tenuto a battesimo dall'ex ct Berrutto

Quante volte avete letto di gare dilettantistiche di calcio trasformate in incontri di wrestling, dove la vittima è sempre il malcapitato direttore di gara? A questa domanda prova a rispondere il Csi: "Troppo spesso.Capita un pò ovunque, con maggiore ridondanza nelle aree assoggettate dalla mentalità mafiosa". 

Da oggi, però, c'è una novità pioneristica: la pena da scontare per chi si macchia di questi gesti può essere un vero e proprio strumento di riabilitazione. E il vettore è ancora una volta è lo sport, quello firmato dal Centro sportivo italiano. Un minore che aggredisce un arbitro durante una partita di calcio è stato "condannato" a partecipare al corso formativo per diventare, a sua volta, un fischietto per i campionati degli oratori di Reggio Calabria. 

Una vera e propria rivoluzione, applicata dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, dell'ormai famoso protocollo "Liberi di Scegliere", che sottrae i figli dei boss alle grinfie delle cosche di 'ndrangheta, che ha scelto di premiare la testimonianza legalitaria del Centro sportivo italiano. Il progetto "Liberi di fischiare per gli altri" è stato tenuto a battesimo da uno degli uomini di sport più importanti del nostro Paese, e non solo per il suo palmares tecnico: Mauro Berruto.

L'iniziativa

In città ieri, mercoledì 16 ottobre, nell'aula del Tribunale per i minorenni, si è aperta la decima edizione del Reggio Calabria Sportinfest, la kermesse socio-educativa, promossa dal Csi reggino.

Uno "spogliatoio" insolito, quello scelto dal Centro sportivo reggino, per lanciare il proprio progetto al ospetto di cinquanta ragazzi che saranno i futuri arbitri di pallavolo, calcio e pallacanestro dei campionati oratoriali della Città metropolitana. Mauro Berruto, ex ct della nazionale di volle, collegato via Skype, rivolgendosi ai giovani e rievocando il discorso di Tony D'Amato, nel film in 'Ogni maledetta domenica' ha chiesto: "Le regole sono negoziabili? Rispettare le regole non è un accessorio, è una testimonianza. Qualunque cosa tu faccia o dica stai lanciando un messaggio molto forte per chi ti osserva".

Dopo le parole di Berruto è toccato al giudice togato del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, Paolo Ramondino che ha specificato come "alcuni ragazzi presenti, hanno commesso errori e sono qui perché abbiamo deciso che questa esperienza può essere un itinerario di cambiamento, legalità e partecipazione sociale per loro. Chi ieri ha aggredito l'arbitro, oggi inizia un percorso per diventare direttore di gara ed arbitrare nei campionati giovanili Csi. Una grande sfida, un percorso unico e rivoluzionario nel panorama nazionale".

Durante la mattinata si sono susseguiti gli interventi di arbitri, assistenti sociali e volontari, Presente anche don Mimmo Cartella, assistente ecclesiale del Csi, che ha dialogato coi i ragazzi, tutti under 20, appassionati dalla sfida socio-sportiva: "L’importanza di considerare le 'regole' non fini a se stesse, bensì alla luce della dignità e della sacralità della persona è un'idea identitaria per il Csi che nella sua esperienza si impegna a tener conto di questo mettendosi a servizio non della regola, ma della persona nella sua integrità per tutto l’uomo e per tutti gli uomini".

A chiudere il primo step del percorso formativo, Paolo Cicciù, presidente provinciale e consigliere nazionale del Csi: "Quello di oggi non è un punto di arrivo, ma di ripartenza: il Csi ha fatto una scelta di campo. Non vogliamo essere un 'torneificio', ma auspichiamo che la pratica sportiva sia da stimolo per avviare una stagione di cambiamento in ognuno".

Già dai primi giorni di dicembre gli aspiranti arbitri saranno sul rettangolo di gioco a 'fischiare' per i bambini degli oratori. "E per qualcuno di loro - conclude il Csi - quella divisa da direttore di gara vorrà dire molto di più di un semplice impegno al servizio dei più piccoli".

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