rotate-mobile
Il fatto

Panni stesi e "barbecue" tra le cabine del Lido: l'indignazione corre sui social

La storica struttura balneare, in attesa di essere riqualificata, dovrebbe essere inaccessibile perché fragile e pericolosa

L'indignazione corre sui social: il Lido comunale è abitato dai clochard. Persone ai margini che trovano riparo nelle vecchie cabine, diventate per loro casa. Dal lungomare, come si dice il chilometro più bello d'Italia, si possono vedere i panni stesi, i "barbecue" ed i volti di queste persone.

"Spiegatemi com'è possibile tutto ciò? È assurdo! - si domanda e ci domanda una nostra lettrice. "Il 18 aprile si fermerà qui  - continua - la prima nave da crociera di lusso e i turisti che scenderanno per visitare la città dovranno vedere questo scempio. Questa città è alla rovina, al degrado".

Sembra che improvvisamente tutti si accorgano che al Lido ci vivono gli "ultimi" ma dalle colonne di questo giornale abbiamo da tempo raccontato le storie di chi, per necessità, lo vive. Abbiamo dato la parola all'amministrazione comunale e abbiamo atteso.

L'assessore alle politiche sociali Demetrio Delfino aveva detto: "Il Comune ha preso in carico queste persone, conosciamo quelle che abitualmente “vivono” al Lido e forniamo loro supporto, quasi quotidianamente, con la nostra Unità di strada, dal cibo alle visite mediche. Sono soggetti poco collaborativi" e aveva annunciato "una azione congiunta con la Prefettura per andare verso lo sgombero”. 

Ma ancora, a distanza di anni, purtroppo, nulla è cambiato. Anzi, l'unica cosa che è cambiata è che adesso sono abitate le cabine che affacciano proprio sul Lungomare, così i clochard sono ben visibili ai reggini indignati, mentre prima erano solo quelle della zona della vecchia 

La struttura fragile

Sappiamo bene che la struttura del Lido comunale Genoese Zerbi è fatiscente, lo hanno detto gli esiti dei carotaggi.  Ingegneri e geologi incaricati di fare lo studio hanno eseguito i carotaggi e l'analisi del fabbricato e a maggio scorso hanno consegnato la complessa documentazione al Comune. Secondo quanto scritto il lido comunale è "fragile".

"I risultati qui analizzati - scrivono i tecnici - evidenziano un comportamento di tipo “fragile” caratterizzato sia dal prematuro collasso dei pilastri che delle travi. Questo tipo di comportamento, tipico delle costruzioni in c.a. datate, mal si sposa con le esigenze ingegneristiche delle strutture antisismiche. L’intervento con l’applicazione di rinforzi localizzati (ad esempio con confinamento in FRP) a gran parte degli elementi strutturali comporterebbero comunque medio-bassi aumenti di resistenza sismica tali da non consentire l’adeguamento ma il miglioramento". 

I finanziamenti per riqualificare lo storico stabilimento balneare ci sarebbero. Il parlamentare azzurro Francesco Cannizzaro, lo scorso dicembre, è riuscito a strappare 3 milioni di euro con un emendamento ad hoc in Manovra di Bilancio. Ed ancora bisogna capire le sorti del finanziamento di 2 milioni di euro concesso nel maggio 2020 dal Ministero per i beni culturali, al Segretariato regionale Mibact Calabria, e finalizzati ad uno specifico progetto di "Restauro e riqualificazione” del Lido Comunale".

Non c'è, ancora, in esecuzione un progetto di adeguamento, per questo occorrerebbe, urgentemente, sgomberare il lido comunale e trovare soluzioni adeguate e rispettose della dignità umana per queste persone. Questa dovrebbe essere la priorità!

Nello stesso tempo occorrerebbe chiudere gli accessi e vigilare che nessuno possa più entrare, per l'incolumità delle persone e non solo per il decoro della città. 

Poi, c'è ovviamente da pensare al futuro del Lido, ma ancora non siamo arrivati a giugno!

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Panni stesi e "barbecue" tra le cabine del Lido: l'indignazione corre sui social

ReggioToday è in caricamento