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La proposta

Lingua dei segni, Mancuso pensa a una legge regionale di sostegno

Il presidente del Consiglio regionale è convinto che così facendo si possa "pervenire, il più rapidamente possibile, all'effettivo riconoscimento dei diritti di cittadinanza delle persone sorde"

"Con il vostro prezioso apporto si potrebbe iniziare ad elaborare una specifica legge regionale in terza commissione, per dare più impulso nel territorio alla lingua dei segni italiana, col proposito di pervenire, il più rapidamente possibile, all'effettivo riconoscimento dei diritti di cittadinanza delle persone sorde, che in Calabria sono oltre 4mila, e a garanzia di una piena accessibilità a informazioni, attività educativo-formative, servizi della pubblica amministrazione, eventi culturali e di pubblico interesse". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, intervenendo all'assemblea regionale dell'ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi coordinata dal presidente Antonio Mirijello e dal segretario Daniele Lettieri e svoltasi alla Cittadella regionale.

"Il riconoscimento della lingua Italiana dei segni - ha aggiunto Mancuso - è avvenuto il 19 maggio 2021, con l'approvazione del Decreto sostegni, al cui interno vi è un articolo recante 'Misure per il riconoscimento della lingua dei segni italiana e l'inclusione delle persone con disabilità uditiva, nato da un emendamento della Lega a prima firma di Matteo Salvini".

"Si è trattato - ha concluso il presidente del Consiglio regionale - di un evento storico, cosi l'ha definito l'ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi, che ha colmato una lacuna vistosa, dato che l'Italia era l'ultima in Europa a non aver riconosciuto questo diritto".

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