Locazioni a canone concordato, sindacati al lavoro sui nuovi accordi territoriali
Procede la trattativa per l'area metropolitana di Reggio, dove gli obiettivi immediati sono alcune agevolazioni per aiutare il settore e gli inquilini
Canoni di affitto calmierati, sconti fiscali per proprietari e inquilini che sottoscriveranno i tipi di contratto previsti dal dm 16 gennaio 2017, maggiori entrate per le casse comunali. Sono questi gli obiettivi immediati dei nuovi accordi territoriali per i contratti di locazione a canone concordato che interesseranno l’area metropolitana di Reggio Calabria.
Per lavorare all'importante accordo si è tenuta in città una riunione unitaria delle organizzazioni sindacali rappresentative della proprietà immobiliare e degli inquilini con i rappresentanti delle varie sigle: Francesco Alì (segretario generale Sunia-Cgil Calabria), Agostino Rua (Sicet-Cisl Rc), Gaetanella Pesce (presidente regionale Uniat), e in rappresentanza dei proprietari, Carmen Russo Calveri (presidente Confedilizia Reggio Calabria).
Dopo i recenti accordi territoriali per i contratti di locazione a canone concordato elaborati in sede sindacale, sottoscritti e depositati presso i Comuni di Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Scilla, Rosarno, Gioia Tauro, San Ferdinando e Roccella Ionica, le trattative riguardano ora gli accordi nel territorio dell’area metropolitana di Reggio Calabria.
L’intesa raggiunta dalle organizzazioni sindacali rappresentative a livello nazionale, regionale e locale conferma l’impegno del sindacato unitario nel settore delle politiche abitative che, da tempo, soffre una crisi profonda. Attenzione, dunque, concentrata sulla elaborazione e la promozione di nuovi accordi territoriali sulla fascia tirrenica, su quella ionica e sulle aree interne dell’area metropolitana di Reggio dove, sulla base di studi e ricerche, insieme ad un confronto con i cittadini e gli amministratori, sarà verificato il contenuto delle intese.
Scrivono in una nota i sindacalisti: “I nuovi accordi territoriali terranno conto degli effetti della crisi sanitaria e della conseguente crisi economica dovute alla pandemia ed alla guerra, della crisi energetica e della forte incidenza sui costi delle abitazioni (rincari delle utenze domestiche e degli oneri condominiali per i servizi legati al consumo energetico), del disagio delle famiglie che hanno subito una forte contrazione del reddito e delle problematiche specifiche dei territori”.
E proseguono: “Per rispondere contestualmente alle esigenze di proprietari e inquilini, misureremo queste problematiche con le tendenze del mercato immobiliare derivanti dalle indicazioni contenute nella banca dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate. E cercheremo di fare la migliore sintesi nell’interesse dei cittadini”.
Canoni di affitto calmierati e sconti fiscali sono agevolazioni sono già operative nei Comuni dove sono stati sottoscritti gli accordi e presto saranno attive anche negli altri territori dove saranno sottoscritti quelli nuovi.