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Cronaca

Madonna della Consolazione, il Quadro è in cammino verso il Duomo

Don Pasqualino Catanese, per la prima volta, ha celebrato la Messa all'Eremo: "Fa che questa città possa riprendersi"

Ancora è buio quando aprono le porte dell'Eremo, alle cinque del mattino, per accogliere i fedeli accorsi per pregare davanti alla Madonna prima che lasci la sua “casa”  e assistere alla celebrazione della  messa che precede la partenza del Quadro della Madonna della Consolazione verso la Cattedrale.

C'è il servizio d'ordine: vigili e polizia controllano l'affluenza: soltanto 150 persone possono entrare, infatti, a causa delle restrizioni anticovid. 

Arrivano piano piano i fedeli e alle sei i banchi a disposizione sono esauriti. Fuori c'è calma,  le forze dell’ordine impediscono  l’accesso alla zona dell’Eremo già a partire dall’Ortopedico.

C'è silenzio e rispetto per questo luogo che ritorna ad accogliere i fedeli, dopo che lo scorso anno a causa della pandemia non si era potuta celebrare la messa che precede la discesa di Maria in città.

Alle 6,30 ecco che i canti aprono il rito. Il padre provinciale dei cappuccini, Pietro Ammendola, saluta i fedeli, i portatori della Vara e don Pasqualino Catanese, che è chiamato a celebrare la messa per la prima volta in questo giorno molto sentito.

E don Pasqualino, nuovo vicario generale, è molto emozionato, lo dice subito: “Sento una forte emozione, per me è la prima volta qui a celebrare e dico grazie ai  Padri custodi, grazie Padre Pietro e Padre Alessandro”.

Madonna della Consolazione, il giorno della grande discesa: le foto dall'Eremo

Si prega e si canta. Nell'omelia don Pasqualino spiega: “Affidiamoci alla Madre che apre il cuore a tutti i suoi figli. Stamattina entriamo nel più profondo del nostro cuore,  delle sofferenze, ci affidiamo ad una Madre che conosce i segreti del nostro cuore e attraverso Lei, affidiamoci alla misericordia di Dio e riconosciamo ogni nostra debolezza e chiediamo perdono. Nel brano della lettera di Paolo, che avete appena sentito, è ripetuta più volte la parola consolazione, noi diciamo la Madre della Consolazione. Ecco Lei tiene in braccio suo figlio, è lui la consolazione, è venuto a salvarci ora, portandoci la sua grazia, la gioia, la forza di affrontare la vita ogni giorno, la sua presenza consola".

"La consolazione è la presenza di Dio nella nostra vita. Maria è lei che ci suggerisce, ci offre, in tempo opportuno , la sua consolazione. Maria non è chiusa in se stessa, in questo quadro, né guarda suo figlio, ma è rivolta con lo sguardo verso di noi, dobbiamo sentirci “soggetti guardati da Maria” e il suo sguardo non viene ingannato dall'esterno, magari anche dalle mascherine adesso. Così come San Francesco e San Antonio dobbiamo accogliere Gesù in noi, prima di ogni altra cosa, prima della salute, del successo, prima di qualsiasi cosa perché Cristo è il senso della nostra vita, ecco che possiamo essere consolati". 

"Oggi accompagnando il Quadro con la nostra preghiera, chiediamo alla Vergine santissima, che sa scrutare i cuori, di avere misericordia di noi. Allo Spirito Santo fa riconoscere quello che noi siamo, guarda le croci di tutti noi, dei malati, di coloro che si sentono solo, di quelli che sono scartati dalla società, guarda la nostra città che ha tante ferite e fai in modo di poter ricucirle. Fa che questa città possa riprendere il cammino, allontana i mali che ci affliggono, anche questa Pandemia, fa che possa cessare, ti affidiamo tutto questo, tu sei vergine pietosa, madre della Consolazione, fa che possiamo essere degni figli”. 

Il grido “Ora e sempre viva Maria” risuona forte dentro l'Eremo e l'emozione è forte.

Poi Mimmo Iaria declama la preghiera del Portatore: "O Madre consola noi portatori e facci seguire tuo figlio Gesù".

Si canta e si prega. E' tempo della comunione e fuori il sole sorge alto.  Fuori piove quando don Pasqualino impartisce la benedizione ai fedeli e la messa è finita. 

Sono le 7:40 quando i Portatori lavorano per far scendere il Quadro e piano piano tra gli applausi ecco che la Pala della Sacra Effige lascia la sua sede dell'Eremo, tra le campane a festa, e fuori ad attenderlo c'è già il pullman dell'Atam che lo porterà in Cattedrale. Fra Alessandro, è la prima volta da padre guardiano, è emozionato e attende, con don Nino Iannò. L'urlo dei portatori è forte! E' Festa di Madonna!

Il popolo resta seduto e don Giacomo d'Anna ricorda don Salvatore Nunnari, da sempre vicino alla Madonna e alla Festa. Sono momenti concitati e di grande emozione nell'attesa che esca il Quadro. Il Vicario generale dà avvio alla "processione" interna alla Basilica. Poi la Madonna sosta un attimo sul sacrato, in attesa che la pioggia cessi, e poi via per la città fino al Duomo dove ad attenderla c'è l'aricevscovo Morrone e il popolo reggino. Sono le otto, ormai, quando il Quadro è pronto, sul bus, accompagnato dai Padri Cappuccini e dai Portatori, per percorrre le strade della città scortato dalla polizia.

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