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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Si ritorna a vegliare la Madonna aspettando il giorno della Vara

Un fiume ordinato di gente non ha mancato il tradizione appuntamento di preghiera notturna al santuario

Un gioioso andirivieni di persone di ogni età, un popolo in cammino verso la sua protettrice. Due anni di restrizioni sono stati lunghissimi ma stanotte possiamo finalmente crederci, è davvero la festa restituita alla città. Migliaia di reggini hanno onorato la tradizionale veglia nel santuario della Madonna della Consolazione, che trascorre le ultime ore di permanenza nella chiesa dell'Eremo prima di iniziare il solenne percorso sulla Vara per giungere in Cattedrale.

Sotto gli archi delle luminarie una folla di gente aspetta sulla scalinata del santuario, i bambini corrono, gli anziani e i malati si avviano a passi lenti verso l'ingresso, senza sentire la fatica e il caldo. Difficile non definirlo assembramento, ma si vedono pochissime mascherine - la pandemia sembra non essere mai passata di qui, un altro miracolo della Regina che tante volte ha salvato la città.

L'Effigie splende nella sua nicchia d'oro, la Vara attende di ospitare l'immagine adorata. I reggini hanno incrollabile fiducia in Lei e portano fiori sull'altare, recitano il rosario guidato da monsignor Morrone, pregano e cantano con i frati cappuccini, s'inginocchiano ai lati dell'Effigie, mandano baci, chiedono intercessione alla Madonna poggiando per qualche minuto crocifissi e santini sulla Vara, perché siano benedetti ed esaudiscano desideri di pace e salute. Nel dare il benvenuto all'arcivescovo della diocesi di Reggio-Bova, il ministro provinciale dei cappuccini, padre Pietro Ammendola, ha ricordato gli anniversari dell'anno di grazia (cinquant'anni della basilica, 475 anni del Santo Quadro e trecento dall'incoronazione voluta dal Capitolo Vaticano).

Madonna della Consolazione, la veglia all'Eremo in attesa della processione: le foto

Dentro il santuario illuminato a giorno si ripetono le litanie mariane mentre le note dell'organo accompagnano l'invocazione corale più cara, "Santa Vergine prega per me". Fuori la festa dà libero sfogo alla felicità di celebrare la Consolatrice con le tradizionali bancarelle dislocate lungo la salita dell'Eremo, aroma di zucchero filato e noccioline caramellate, palloncini, trombette. Gruppi di danzatori spontanei improvvisano giri di tarantella al suono dei tamburelli, nel caos musicale fanno capolino anche le zampogne. E' tutto come sempre è stato, una vitale contaminazione di sacro e profano, un corale ringraziamento alla Madonna perché ci riafferra un attimo prima della catastrofe, e allora è lecito e doveroso cantare, ballare, brindare alla dolcissima mamma dei reggini. 

La fiumana di devoti si incrocia con disciplina e serenità. Le auto rispettano le zone interdette, i vigili hanno poco da fare. Tutto si svolge in modo ordinato e l'afflusso continua fino a notte fonda. Chi osserva un voto o ha un dolore da affidare alla Vergine rimarrà fino all'alba, per accompagnare l'uscita della Vara. Poi sarà già l'ora tanta atteso dell'abbraccio della Madonna alla sua città. Pronti ad applaudire e gridare oggi e sempre viva Maria. 

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