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L'operazione / Africo

Droga sull'asse Calabria-Sicilia, ecco chi sono le 15 persone finite in manette

Due i reggini arrestati dai carabinieri, in tutto sono 36 gli indagati che si sarebbero occupati di far arrivare soprattutto hashish dalla Campania e dalla Calabria per rivenderla nelle piazze palermitane

Nella rete dei carabinieri di Palermo, stesa stanotte nell’ambito dell’operazione “Gold green”, sono finiti anche due giovani reggini: Leo Brancatisano, originario di Cinquefrondi, 28 anni, e Andrea Mollica, originario di Melito Porto Salvo, 33 anni.

Per loro il gip Lirio Conti, nell'ambito dell’inchiesta dei carabinieri sullo smercio di droga gestito da Cosa nostra, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Dario Scaletta e Federica La Chioma, ha disposto gli arresti in carcere.

Tra le figure di spicco ci sarebbe anche quella di Michele Micalizzi, genero del boss Rosario Riccobono, il capomafia di Partanna Mondello ucciso nel 1981.

"L’indagine - spiegano dal comando provinciale dei carabinieri - costituisce l’esito di un’articolata manovra investigativa antidroga, focalizzata nel contesto territoriale dei mandamenti mafiosi palermitani di Porta Nuova, Brancaccio e Tommaso Natale-San Lorenzo, che ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario in ordine all’esistenza di un’associazione per delinquere dedita al traffico di stupefacenti, che si occupava di importare nel territorio palermitano, tramite vari e consolidati canali di rifornimento, grosse partite di narcotici da immettere nelle piazze di spaccio della città, registrando ulteriori connessioni con le singole articolazioni mafiose interessate territorialmente”.

Il gip Lirio Conti, nell'ambito dell’inchiesta dei carabinieri sullo smercio di droga gestito da Cosa nostra, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Dario Scaletta e Federica La Chioma, ha disposto 15 arresti, ma gli indagati in tutto sono 36.

In cacere sono finiti in 10: Giuseppe Marsalone, detto "Francesco" ma anche "Massimo", 46 anni, Salvatore Marsalone, 69 anni, Giuseppe Marsalone, 50 anni, Vincenzo Vaglica, 43 anni, Salvatore Di Giovanni, 29 anni, Giuseppe Confalone, 52 anni, Salvatore Spataro, 43 anni, Leo Brancatisano, originario di Cinquefrondi, 28 anni, e Andrea Mollica, originario di Melito Porto Salvo, 33 anni.

Il giudice ha invece disposto gli arresti domiciliari per altri 5 indagati: il boss Michele Micalizzi, 73 anni, Claudio Caruso, 25 anni, Fabrizio Cerere, 26 anni, e Grazia Pace, 36 anni.

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