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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'accordo

Questura e Asp trovano l'intesa contro violenze e maltrattamenti

Il questore Megale e il commissario Di Furia hanno sottoscritto un protocollo per l'utilizzo delle strutture sanitarie per gli obblighi di legge

Questura di Reggio Calabria e Azienda sanitaria provinciale insieme per porre rimedio agli atti persecutori e alla violenza domestica. Il questore Bruno Megale e il commissario straordinario Lucia Di Furia, infatti, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa in materia attraverso il quale l’Asp reggina mette a disposizione della polizia i centri di salute mentale del dipartimento “ai quali il responsabile di atti di violenza domestica e di genere", raggiunti da un ammonimento del questore, “e la vittima di tali azioni possono rivolgersi, allo scopo di intraprendere un percorso orientato a contrastare il fenomeno della violenza domestica e di genere”.

Se da una parte la questura comunica i soggetti destinatari di ammonimenti, l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, si impegna a comunicare preventivamente alla Questura i giorni e gli orari in cui ricevere i soggetti ammoniti.

L’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, invece, con il protocollo di intesa si impegna a comunicare alla questura di Reggio Calabria, divisione polizia anticrimine, “con cadenza trimestrale, i dati degli ammoniti che si saranno presentati”.

Il protocollo d’intesa avrà valenza biennale e, due mesi prima della scadenza, verrà sottoposto alla verifica delle parti firmatarie al fine di verificare l’eventuale prosecuzione del rapporto o la sua interruzione.

Un fenomeno quello della violenza familiare che nel distretto giudiziario di Reggio Calabria, lo scorso anno, ha fatto registrare 177 procedimenti per maltrattamenti e 140 per il reato di stalking.

Numeri che, come si rileva dalla relazione del procuratore Giovanni Bombardieri, hanno fatto segnare un lieve calo “in parte ascrivibile all’incessante attività di prevenzione e di sensibilizzazione in materia”, ma il dato rimane “estremamente preoccupante”.

Tanto preoccupante che la procura della Repubblica ha istituito un settore specializzato, per il quale è costante il rapporto fra polizia giudiziaria e magistrati ed è stato istituito un turno urgenze dedicato “perché il momento della denuncia assume un significato particolare, in ragione dei rapporti spesso intrafamiliari e comunque di relazione personale, in cui si verificano gli episodi di aggressione sia fisica che verbale che pongono la vittima in uno stato di prostrazione che difficilmente si riesce a far comprendere”.

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