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Cronaca

Migliorano le condizioni di Maria Antonietta Rositani, ma resta in prognosi riservata

Il papà della donna, bruciata dal suo ex marito, ha scritto al Presidente Mattarella per chiedere giustizia. Oggi al Policlinico di Bari la visita dei deputati Cannizzaro e Carfagna

Respira autonomamente ma resta ancora in prognosi riservata Maria Antonietta Rositani. Arrivano notizie confortanti dal Policlinico di Bari sulle condizioni della 42enne, madre di due figli, bruciata dal suo ex marito, Ciro Russo, che le ha dato fuoco, mentre si trovava in macchina dopo aver lasciato la figlia a scuola nei pressi del liceo artistico Frangipane. 

Il peggio sembrava passato ma una settimana fa una grave complicazione ha aggravato le sue condizioni. Maria Antonietta, oggi respira senza l’aiuto delle macchine. Questa mattina, a farle visita il parlamentare azzurro Francesco Cannizzaro e la vice presidente della Camera dei deputati, Mara Carfagna.

Cannizzaro Rositani bari-2Il deputato affida le sue emozioni a un post pubblicato sui social: “Sono tornato a Bari con la pena nel cuore ma tenere la sua mano ed ascoltare la sua voce mi ha dato conforto. Migliora Maria Antonietta Rositani, ma è sempre in prognosi riservata”, prosegue il parlamentare definendo “encomiabili i medici guidati dal primario Giuseppe Giudice, i familiari, soprattutto l’infinito padre Carlo Maurizio Rositani, con i quali sono in contatto continuo".

Ad accompagnare Francesco Cannizzaro, Mara Carfagna che sui social commenta: "Oggi sono stata a trovare Maria Antonietta Rositani al reparto grandi ustionati del Policlinico di Bari, dove è ricoverata dal 12 marzo, quando suo marito ha cercato di ucciderla dandole fuoco. Maria Antonietta ha il 50% del corpo ricoperto da ustioni e lotta con tutte le sue forze per guarire e per tornare alla sua vita, dalla sua famiglia". 

"Mi ha chiesto giustizia - continua la vice presidente - suo marito la picchiava spesso, picchiava anche i figli che cercavano di difenderla, lei lo ha denunciato senza esito, infine è stato posto agli arresti domiciliari a Ercolano". 

"Quando una donna si rivolge allo Stato per essere protetta, - scrive Mara Carfagna - quando le misure cautelari verso i violenti sono insufficienti e non presidiate, chi è stato superficiale, chi non ha fatto fino in fondo il suo dovere, deve risponderne. Chiederò l’intervento del ministro della giustizia e quello del ministro dell’interno perché accertino le responsabilità e chi ha sbagliato ne risponda. Ma, soprattutto, tornerò a trovare Maria Antonietta. E sono certa che un giorno non lontano sarà lei a venire alla Camera dei Deputati, per rendere testimonianza di quanto sia purtroppo ancora lunga la strada per ottenere che le nostre buone leggi siano applicate e la violenza sulle donne e sui loro figli diventi una priorità di sicurezza e giustizia".

Carfagna Cannizzaro Bari-2I rappresentanti di Forza Italia hanno incontrato anche Carlo Maurizio Rositani, papà di Maria Antonietta che ieri ha inviato un'accorata lettera al Presidente Sergio Mattarella per chiedere giustizia per la sua bambina: "Le scrivo perché sono un padre amareggiato, un padre che crede nei valori della Bandiera del suo Tricolore e nel valore della Patria, che crede e rispetta chi con onore indossa una divisa. Le scrivo, gentile signor Presidente, perché credo nella legge, perché sono un Italiano che ancora crede in quei valori proclamati nella Costituzione Italiana, Le scrivo perché non ho più lacrime da versare. Le scrivo perché voglio che chi ha sbagliato, nei confronti di mia figlia, abbia il coraggio, guardandola in faccia di chiederle con umiltà scusa".

E' un fiume in piena il signor Carlo: "Mi permetto di scriverle, gentile Signor Presidente, perché ritengo con molta umiltà e rispetto verso le Istituzioni, che mia figlia non sia stata tutelata da chi invece aveva il dovere di farlo. Lo faccio anche affinché altre donne e altri padri non debbano patire più sofferenze come quelle di mia figlia, la mia bambina, perché mia figlia, madre di due figli, è una di quelle poche donne che ha trovato il coraggio di ribellarsi all'uomo che aveva amato e sposato".

Il papà di Maria Antonietta chiede che venga fatta luce sulla storia che ha segnato per sempre la loro esistenza: "Oggi a distanza di mesi da quel giorno che ha rubato la vita a mia figlia e la vite di tante altre famiglie, chiedo allo Stato Italiano delle risposte su i tanti dubbi che da quel  12 marzo bruciano come fiamme nella mia mente!"
 

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