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Stop alla pesca / Gioia Tauro

Caro carburante, i pescatori della Piana di Gioia incrociano le braccia

Lo sciopero scatterà mercoledì 1 giugno. Per Giuseppe Rizzo, segretario generale Uiltrasporti Calabria: "Questa protesta vuole riportare su questa delicata problematica l’attenzione del governo nazionale"

La marineria della Piana di Gioia Tauro si ferma per protestare contro il caro carburante che sta rendendo impossibile a chi vive di pesca arrivare alla fine del mese. La protesta andrà in scena domani mattina, quando alcuni pescherecci sosteranno davanti all’imbocco del porto di Gioia Tauro.

"La Uiltrasporti, attenta sempre a queste tematiche, si affianca a questa giusta protesta pacifica - si legge in una nota - per richiedere, con forza e determinazione, un immediato intervento da parte del Governo nazionale e regionale.  

L’aumento sproporzionato e immotivato del carburante, infatti, non consente a migliaia di lavoratori di poter garantire i bisogni quotidiani alle proprie famiglie.  I lavoratori non possono e non vogliono aumentare il prezzo del pescato per una serie di motivi, tra cui il rischio concreto che lo stesso rimanga invenduto". 

"Questa protesta - continua Giuseppe Rizzo, segretario generale Uiltrasporti Calabria - unitamente alle altre che stanno interessando tutto il territorio nazionale vuole riportare su questa delicata problematica l’attenzione del Governo nazionale, affinché vengano ricercate e trovate, con prontezza, le giuste soluzioni alla problematica legata al caro gasolio". 

La Uiltrasporti, nel ribadire la propria vicinanza ai lavoratori del settore, chiede "un intervento immediato al presidente della Regione, Roberto Occhiuto che, da sempre, ha dimostrato massima attenzione e piena disponibilità nell’affrontare le problematiche dei lavoratori. Come Uiltrasporti, infine, vigileremo su questa protesta e saremo pronti a dire la nostra sulle soluzioni che saranno ricercate per garantire l’intero sistema produttivo, compreso l’indotto".
 

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