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Il caso

Matacena, scontro familiare per il destino della salma

Il figlio dell'armatore vuole una sepoltura in Calabria, la vedova rivendica la volontà del defunto di essere cremato a Dubai

Non c'è pace neanche dopo la fulminante morte a Dubai per l'armatore ed ex parlamentare Amedeo Matacena jr. Sul destino della sua salma si è aperto un contenzioso familiare che vede opposti il figlio Athos, avuto dalla prima moglie Chiara Rizzo, e la vedova Maria Pia Tropepi. 

Il primo a sollevare la questione è stato il figlio di Matacena, chiedendo il rimpatrio delle spoglie paterne, con l'obiettivo di dargli sepoltura in Calabria. Attorno a questa rivendicazione del giovane Athos si sono generate a Reggio leggende metropolitane che, in virtù dello stretto rapporto di Matacena con la città, ipotizzavano dopo la sua morte un solenne funerale nella cattedrale. 

Nella questione si è però inserita la seconda moglie di Matacena, incinta di due gemelli che non conosceranno il papà. Tropepi, medico ed ex modella, il cui legame matrimoniale con l'armatore era stato tenuto a lungo al riparo dal gossip fino alla notizia della gravidanza, ha replicato al figlio del marito esprimendo il suo dissenso. Lo ha fatto con una nota ufficiale dove spiega che la volontà di Matacena era quella di essere cremato e che le sue ceneri restassero a Dubai, sede della sua latitanza dorata dopo la condanna in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. A Dubai Tropepi ha la sua carriera e proprietà immobiliari.

"Le cause del decesso – scrive Maria Pia Tropepi spiegando la sua posizione – sono state certificate dal nosocomio degli Emirati Arabi presso il quale Amedeo è giunto ancora vivo, accompagnato dal personale sanitario che ho allertato appena colto dal malore". Il marito, informa Tropepi, era da tempo e notoriamente affetto da cardiopatia, ed è stato stroncato da un infarto del miocardio.

Respingendo ogni strumentalizzazione continua: "Solo per il profondo amore che ci legava, intendo dare esecuzione alle sue volontà, tutelando, in ogni sede, sia i miei diritti di vedova ma soprattutto quelli dei nostri figli che stanno per arrivare. Nonostante questo mio momento di lutto, la vicenda sta assumendo strani toni - precisa - motivo per cui lo studio legale Hamdan Al Kaabi che mi rappresenta negli Emirati Arabi Uniti, ha già provveduto a trasmettere la dovuta documentazione e le necessarie informazioni al Consolato Italiano a Dubai allo scopo di prevenire eventuali azioni che vanno contro la volontà di Amedeo".

Ma il figlio di Chiara Rizzo, attraverso il suo avvocato Bonaventura Candido, non vuole autorizzare la cremazione e contesta anche il fatto che le spoglie del padre insieme a quelle della nonna Raffaella de Carolis, morta due mesi fa, si trovino in celle frigorifere in attesa di poter ottenere il via libera legale per essere cremate. Il giovane Matacena intende ottenere il ritorno a Reggio di entrambi i corpi. 

La richiesta del figlio è considerata da Maria Pia Tropepi con sospetto in considerazione dei noti dissapori e le vicende giudiziarie tra Matacena e l'ex moglie Rizzo, madre di Athos. "Si tratta di parenti con i quali – scrive la vedova – con cui mio marito aveva pubblicamente interrotto ogni rapporto e che stanno addirittura cercando di avanzare dubbie richieste, contro ogni norma legale e di buon senso che si applichi sia in Italia che negli Emirati".

Una bega familiare molto amara attorno a un lutto, che adesso avrà conseguenze legali per decidere chi la spunterà e dove potrà riposare la salma del controverso personaggio. "Sarà compito delle autorità locali - spiega Maria Pia Tropepi - le uniche che vantano il possesso di ogni necessario documento, stabilire quale sarà, secondo la legge locale, la sorte che dovrà avere il corpo senza vita di Amedeo Raniero Matacena".

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