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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Melito di Porto Salvo

Confisca da oltre un milione di euro al "mastro" dei videopoker di Melito Porto Salvo

Il provvedimento emesso nei confronti di Quinto Antonio Rosaci e dei figli. L'uomo per conto della cosca Iamonte avrebbe assunto posizione di “comando" nella frazione Lacco

Un'impresa per l'installazione di videopoker e rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre un milione di euro sono stati confiscati a Melito Porto Salvo, a Quinto Antonio Rosaci, 66 anni e ai figli Antonino, di 36 e Santoro di  34, dai militari dei Comandi provinciali della guardia di finanza e dei carabinieri, sotto il coordinamento della procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Il provvedimento, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria, è scaturito da accurate indagini investigative, condotte dal Comando provinciale dell'Arma, nell’ambito dell'inchiesta “Ada” concluse nel 2013 con l’esecuzione di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di presunti affiliati alla cosca di ‘ndrangheta “Iamonte” di Melito di Porto Salvo, tra cui lo stesso Quinto Antonio Rosaci che, per conto della stessa, aveva assunto una posizione di “comando e responsabilità” nella frazione Lacco di Melito Porto Salvo.

“Mastro Quinto, spiegano dal comando provinciale delle fiamme gialle, ritenuto un punto di riferimento associativo per coloro che intendevano “investire” in attività economiche riguardanti l’utilizzo a fini di lucro dei “videopoker”,  è stato condannato dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, con sentenza divenuta definitiva nel 2018, per associazione mafiosa".

Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, presieduta dalla dottoressa Ornella Pastore ha disposto, con il provvedimento odierno, nei confronti di Quinto Antonio Rosaci, l’applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza o domicilio, per 3 anni e 6 mesi e la confisca di prevenzione del patrimonio a questi riconducibile stimato in circa 1 milione di euro e costituito dall’intero compendio aziendale di un’impresa operante nel settore dell’installazione e del noleggio di apparati da intrattenimento e divertimento, nonché da rapporti finanziari.

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