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Martedì, 19 Marzo 2024
Dopo il voto

Arcigay, Calabrò: "La vittoria della Meloni porta un clima di odio, questo ci spaventa"

La presidente di Arcigay Reggio Calabria: "Non ci sarà nessun passo avanti sul matrimonio egualitario e neanche sulla legge contro l'omotransfobia"

C'è una grande preoccupazione nel movimento Lgbt dopo la vittoria di Giorgia Meloni e del suo schieramento. Il primo governo di destra, a trazione Fratelli d'Italia, è pronto a insediarsi nei prossimi giorni. Giorgia Meloni, se manterranno gli accordi, sarà la prima donna premier in Italia e sarà lei a dettare le regole, forte del risultato elettorale. 

Per capire la posizione di Giorgia Meloni sui diritti gay, basta una frase, pronunciata nei confronti di un contestatore intervenuto durante un comizio del suo partito: "avete già le unioni civili, non vi bastano?". Un'affermazione che non lascia alcun dubbio di interpretazione sulle politiche del prossimo governo. Di matrimonio omosessuale non se ne parla, di adozioni da parte di coppie gay tantomeno. La maternità surrogata sarà forse considerata reato.

Calabro Michela-2Per capire come stanno vivendo queste ore le persone Lgbtqia+ abbiamo incontrato Michela Calabrò, presidente di Arcigay di Reggio Calabria (nella foto). 

“Quello che più ci spaventa è il clima che si sta generando nel Paese, - spiega Calabrò - un clima di odio verso alcuni cittadini, che vengono percepiti come di serie b, anzi serie z. Non lo possiamo accettare! Ci sono discriminazioni e difficoltà, le abbiamo riscontrante in questi ultimi anni di pandemia, la violenza si è inasprita. La politica, chi ci governerà non può in alcun modo legittimare questo clima”.

“Dal programma elettorale di Fratelli d'Italia e del centrodestra sappiamo che ci sarà un fermo sui diritti civili, questo genera in noi una grande preoccupazione, i percorsi fatti fin qui, in questi anni, saranno congelati. Non ci sarà nessun passo avanti sul matrimonio egualitario e neanche sulla legge contro l'omotransfobia”.

“Facendo un'analisi del voto del 25 settembre, - aggiunge Calabrò – bisogna dire che va fatto tesero dei voti che hanno preso i tanti partiti, come i Cinque stelle o Unione popolare, che nei loro programmi avevano impegni precisi contro le discriminazioni e per i diritti della comunità Lgbtqia+. C'è da dire che il centrosinistra e il Partito democratico hanno avuto un impegno tardivo su questi temi e ciò ha portato la comunità ad allontanarsi, basti pensare che in dodici anni di governo hanno prodotto solo una legge sulle Unioni civili che è una delle meno avanzate a livello europeo. Ecco bisogna capire che nella lotta per i diritti civili non si può essere timidi, ma bisogna avere coraggio”. 

“Giorgia Meloni ha condotto una campagna elettorale con grande maestria, a livello comunicativo è stata bravissima. Ha saputo ammorbidire le sue posizioni e i suoi avversari, in primis Enrico Letta, non hanno saputo contrastarla e dibattere sui temi veri.

Ma c'è da dire che la Meloni deve fare pace con se stessa, porta avanti la lotta al gender come se fosse il male assoluto ma poi quando le chiedono cosa è il gender, risponde "Ah, guardi, io non l’ho mai capito bene" (Fatto Quotidiano – 7 maggio 2021). Spesso su questi temi non sa rispondere o risponde con argomentazioni ideologiche senza dati oggettivi come quando disse "No al matrimonio tra persone dello stesso sesso: sarebbe una spesa enorme per lo Stato e una inaccettabile apertura alle adozioni gay” (Ansa – 26 maggio 2015).

“Sappiamo che saranno tempi duri, ma noi continuiamo a lavorare sul terriorio e per questo dico alla comunità Lgbtqia+ non abbiate paura, noi ci siamo, con i nostri sportelli di ascolto e di accoglienza ed all'interno del nostro centro antidiscrminazione, non siete soli, non siamo soli. Continuiamo la nostra battaglia in difesa dei diritti civili per un'Italia migliore".

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