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Nuovo sequestro di denaro a carico dei "mercanti dell'arte" | VIDEO

Gli uomini della guardia di finanza hanno posto i sigilli a circa 46 mila euro detenuti presso i conti correnti di una società, sotto chiave anche un "tesoretto" di opere d'arte

E’ di 46 mila euro circa l’importo del sequestro portato a compimento, poche ore fa, dalla guardia di finanza nell’ambito dell’operazione “I mercanti dell’arte”. Il provvedimento è scattato al termine di una serie di accertamenti svolti per reati societari nei confronti dei titolari di una società esercente l'attività di commercializzazione di opere d'arte operante sul territorio nazionale, dichiarata fallita dal tribunale di Reggio Calabria.

Imilitari del comando provinciale della gdf di Reggio Calabria, guidati dal colonnello Maurizio Cintura, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca del erano che era depositato presso conti correnti intestati ad una seconda società con cui i sodali hanno proseguito le attività di commercio di opere d’arte in continuità con la fallita.

Il provvedimento, a firma del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Reggio Calabria, Vincenzo Quaranta, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri, nell’ambito di un’operazione coordinata dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dal sostituto Nunzio De Salvo, rappresenta l’epilogo di una più ampia e complessa indagine condotta dal nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Reggio Calabria, che già lo scorso 30 aprile aveva portato all'esecuzione di un provvedimento di applicazione di misure interdittive nei confronti di tre soggetti residenti nelle provincie di Reggio Calabria, Cosenza e Pisa, comportante il divieto temporaneo di esercitare le attività di impresa, nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di circa 1 milione di euro in quanto resisi responsabili, a vario titolo, del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione e documentale e di autoriciclaggio.

Nella medesima circostanza, in seguito alle perquisizioni disposte, tra le altre, presso una abitazione ed un immobile siti in Marano Marchesato, riconducibili a due dei tre indagati, era stato rinvenuto un “tesoretto” composto da 86 opere d'arte e tomi da collezione e opere bidimensionali. In tale occasione, i finanzieri avevano proceduto ad un sequestro d'urgenza d'iniziativa. Tale misura è stata successivamente convalidata dal gip presso il Tribunale di Cosenza. 

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